Sara Errani e Andrea Vavassori hanno vinto il torneo di doppio misto agli US Open, quarto e ultimo Slam della stagione che si disputa sul cemento di Flushing Meadows a New York. Per la prima volta nella storia una coppia italiana composta da un uomo e una donna si è imposta in uno dei quattro tornei più importanti del circuito, alzando al cielo il trofeo nella Grande Mela. La 37enne aveva già trionfato in doppio femminile in tutti gli Slam (nel 2012 agli US Open e al Roland Garros, nel 2013 agli Australian Open, nel 2014 a Melbourne e a Wimbledon), mentre il 29enne non aveva mai fatto festa a questi livelli.
Si tratta dell’ennesima gioia in questa annata agonistica per Sara Errani, che lo scorso mese aveva conquistato la medaglia d’oro in doppio alle Olimpiadi di Parigi 2024 insieme a Jasmine Paolini. Andrea Vavassori aveva invece giocato le finali agli Australian Open e al Roland Garros insieme a Simone Bolelli, non riuscendo però a conquistare il trofeo. I due azzurri avevano fatto coppia ai Giochi, avvicinandosi alla zona medaglie. Stasera i nostri portacolori sono stati impeccabili contro i padroni di casa Donald Young e Taylor Townsend, sconfitti con il punteggio di 7-6(0), 7-5. I vincitori hanno espresso la loro soddisfazione ai microfoni di Supertennis.
SARA ERRANI: “Abbiamo vinto Roma, finale a Parigi, medaglia alle Olimpiadi, abbiamo vinto qui. Condividere tutto questo con Andrea è speciale. Quest’anno è stato esagerato, quello che è successo è stato pazzesco, al primo turno abbiamo salvato un match point con un punto assurdo: potevamo perdere lì e invece abbiamo vinto il torneo. Andrea è umilissimo, disponibile, alla mano, divertente, stiamo bene insieme, mi fa passare bene le giornate. Non vedo l’ora di stare sul divano per tre-quattro giorni, ma ci sono ancora alcuni obiettivi nel finale di stagione”.
ANDREA VAVASSORI: “Devo ancora realizzare, il mio sogno è stato quello di scrivere il mio nome in un torneo dello Slam e scriverlo con Sara è bellissimo… Saremo sempre su questa coppa. Abbiamo giocato una splendida partita contro due mancini, non era facile rispondere. Sara è un esempio per tutti noi tennisti, siamo cresciuti vedendola giocare, è fondamentale per tutto il movimento: è umile, si mette alla prova, dopo che aveva fatto il terzo turno in singolare e aveva giocato il doppio è venuta a giocare con me. Ci vedrete anche in Australia“.