La questione “quarti posti” alle Olimpiadi di Parigi 2024 ha tenuto banco nel corso delle due settimane francesi. Le tante “medaglie di legno” conquistate dagli azzurri hanno alimentato letture diverse, tra chi ha ritenuto tale riscontro un dato positivo e chi invece delle medaglie mancate, da valutare in senso negativo.
Va detto che ogni situazione deve essere analizzata nella sua specificità, ma è rimasto impresso nella memoria collettiva l’episodio di Benedetta Pilato nella Finale olimpica dei 100 rana donne. La pugliese, al primo atto conclusivo nei Giochi della carriera, aveva terminato la sua prova in quarta posizione ad appena un centesimo dal podio.
Tanti si sarebbero aspettati amarezza e rammarico per un risultato sfumato per così poco, ma le dichiarazioni Pilato sono state le seguenti: “Ci ho provato fino alla fine, mi dispiace, però le mie sono lacrime di gioia, ve lo giuro. Sono troppo contenta, è stato il giorno più bello della mia vita. Un anno fa non ero neanche in grado di farla questa gara. Questo è solo un punto di partenza. Il cambiamento mi serviva, mi ha aiutato tantissimo. Tutti si aspettavano di vedermi sul podio? Tutti tranne me”.
Parole che si giustificano per il percorso della giovane pugliese, reduce da mesi complicati e di cambiamenti. Considerazione che però, come è noto, hanno fatto storcere il naso all’ex campionessa di scherma Elisa Di Francisca e sono state riprese, in un certo qual senso, dal nuotatore paralimpico Vincenzo Bonzi, giunto ieri quarto nella Finale dei 50 dorso S3: “Non per fare polemica con nessuno, ma per me il quarto posto di oggi è una sconfitta. A quanto sono dal terzo? 23 centesimi? Fanno la differenza tra essere un medagliato olimpico e non esserlo. Non posso dire di tornare a casa soddisfatto, perché sono consapevole di quel che non ho ottenuto“.
Una chiave di lettura diversa, dipesa anche dagli obiettivi di un atleta come Boni, che ha alle spalle un’esperienza agonistica già importante e lunga.