C’è profumo di restaurazione in questo mese di settembre 2024. Almeno se ci riferiamo al mondo dei motori e alla domenica appena passata agli archivi. Nel giro di poche ore, si sono riviste due situazioni che, per quanto verificatesi a ripetizione in passato, mancavano all’appello da tempo immemore.
Partiamo dalla MotoGP, dove Marc Marquez è tornato al successo dopo quasi 3 anni. Il trentunenne catalano ha dominato il Gran Premio d’Aragona in lungo e in largo, sbaragliando il campo come era solito fare all’apogeo del proprio splendore. Si è fatta attendere parecchio la cifra tonda delle 60 affermazioni nella classe regina, ma alfine è stata raggiunta.
La decisione di forzare la mano e rompere il contratto con Honda, allo scopo di montare in sella a una Ducati, preferendo una Desmosedici agèe clienti a una RC213V ufficialissima si è rivelata corretta. Non c’è più la continuità di un tempo, le cadute sono sempre troppe, ma il manico non si discute. In una delle sue roccaforti, Marquez ha dimostrato di poter essere ancora inarrivabile, almeno sulla giornata secca. Può tornare a esserlo anche sul lungo periodo? La risposta l’avremo nel 2025.
Quando la prossima gara di F1? GP Azerbaijan 2024: programma Baku, orari, tv, streaming
Inoltre, in F1, il Gran Premio d’Italia è stato caratterizzato da un duello al fulmicotone tra la Ferrari e la McLaren. Le due squadre più vincenti di sempre, che però non festeggiano un trionfo iridato dal 2008, hanno battagliato come un tempo. La Scuderia di Maranello e il Team di Woking hanno sovrastato Mercedes e Red Bull, ovvero le dominatrici degli ultimi tre lustri, tornano a dettare legge come è accaduto per anni.
Certo, Max Verstappen e il Drink Team sono (ancora) in testa ai Mondiali di riferimento. Inoltre, in MotoGP, la lotta per il titolo riguarderà verosimilmente Francesco Bagnaia e Jorge Martin. Cionondimeno, almeno per un giorno, si è respirata un’aria diversa. Non tanto settembrina, perché fa ancora un caldo boia e siamo in piena estate. Bensì quella della restaurazione motoristica. Forse, solo per una domenica. O forse sono i prodromi di un 2025 nel segno del ritorno al passato. Chi può dirlo…