Team New Zealand si lecca le ferite dopo il bruttissimo incidente occorso alla propria barca nella giornata di ieri, quando, per un guasto, la gru ha avuto un cedimento durante le operazioni di alaggio dello scafo. La ribattezzata Taihoro si trovava in perpendicolare sull’invaso e la struttura ha parzialmente attutito l’impatto, ma la stessa struttura che regge la sella dell’invaso anteriore si è sensibilmente aperta e l’AC75 ha toccato terra con i foil.
Lo shore team si è messo immediatamente al lavoro per valutare l’entità dei danni e per iniziare a riparare la barca, anche perché i sodalizi che partecipano alla America’s Cup hanno a disposizione soltanto un mezzo: non c’è possibilità di affidarsi a una riserva, dunque occorre necessariamente risolvere le criticità se si vuole tornare in acqua. Il detentore del trofeo sportivo più antico al mondo ha già comunicato che oggi non regaterà e c’è il rischio che possa saltare l’intero round robin della Louis Vuitton Cup.
Il Defender aveva deciso di partecipare al torneo degli sfidanti per affinare l’intesa con la propria barca e per testarne la caratura durante le regate con i vari Challenger, ma a questo punto appare molto difficile rivederli all’opera prima del Match Race che metterà in palio la Vecchia Brocca, a cui sono ammessi di diritto e dove incroceranno l’equipaggio che uscirà trionfatore dalla Louis Vuitton Cup (uno tra Luna Rossa, American Magic, INEOS Britannia, Alinghi e Orient Express).
Grant Dalton, CEO di Team New Zealand, ha rilasciato alcune dichiarazioni attraverso i canali ufficiali del sodalizio oceanico: “Abbiamo valutato il danno e abbiamo iniziato i lavori di riparazione, che continueranno 24 ore su 24. Ci sono dei danni strutturali a poppa, ma l’impatto più forte è avvenuto con la culla di prua. Durante la notte questa sezione è stata rimossa: abbiamo tagliato il pezzo dal fondo dello scafo e la riparazione è iniziata, il che significa costruire un nuovo pezzo di barca“.
Il leader a terra del Defender, il cui skipper e timoniere è Peter Burling, ha poi proseguito: “Al momento è troppo presto per dire quando potremo tornare a navigare, ma ho già visto questi ragazzi fare dei miracoli. Non siamo ancora sicuri del motivo per cui la barca è caduta, sono in corso delle valutazioni con i tecnici della gru“.