Chiusura anticipata di una notte che si era candidata a essere molto lunga sull’Arthur Ashe Stadium. Novak Djokovic, infatti, dopo 2 ore e 16 minuti e una forma apparsa lontana dal meglio, approfitta del ritiro di Laslo Djere nel derby serbo quando il punteggio è di 6-4 6-4 2-0. Problemi addominali per l’uno, ma ancor più fatali quelli nella zona dell’anca del nativo di Senta, protagonista finché è stato in grado di un ottimo match. Per il numero 2 del mondo ora altro test importante con l’australiano Alexei Popyrin, recente vincitore del Masters 1000 di Montreal. Arriva anche un record per Djokovic: diventa il primo giocatore ad aver vinto 90 match in ogni Slam.
L’inizio di match ha i crismi della lotta più pura, perché i due semplicemente non si risparmiano e Djere non ha intenzione, come già nel 2023, di fare lo sparring partner. Anzi, nel secondo game è lui ad annullare le prime palle break e poi è lui stesso a procurarsele, solo che dall’altra parte della rete c’è Djokovic. Che, però, le ulteriori due chance sull’1-2 non le riesce a sfruttare. Si va avanti con game sempre ricchi di spunti, ma senza chance di strappare la battuta, seppure Djokovic del nervosismo lo mostri perché gli errori sono abbastanza abbondanti. Djere ha il rimpianto della risposta appena lunga sulla palla break ai vantaggi, ma questo non lo fa in alcun modo demordere. D’improvviso, però, Djokovic si vede letteralmente elargito il parziale, dato che trova (o meglio, si vede regalato) il decimo gioco a zero, e così dopo un’ora arriva il 6-4.
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Subito dopo, però, il numero 2 del mondo chiama medical timeout per un problema all’addominale destro: arrivano massaggio e antidolorifico per quella che è una criticità verificatasi nel finale di primo parziale. Djere si trova con due palle break in mano, solo che Djokovic ci sta a concedere alcunché. I game rimangono lunghi, il ventinovenne di Senta continua a proporre trame, variazioni e quant’altro per non agevolare il suo illustre connazionale e, alla fine, riesce a ottenere il break che gli vale il sospirato 2-1. Questo gli consente non solo di giocare più tranquillo, ma anzi di obbligare il belgradese a dover tirar fuori il meglio per non scivolare ancora più indietro, dal momento che ci sono anche due palle del potenziale 5-2 e servizio per Djere. Che, però, poco dopo spreca un ottimo recupero nell’ottavo gioco e subisce il controbreak con una demivolée mal controllata. Sul 5-4 per Djokovic è l’anca sinistra proprio di Djere a costringere questi a un medical timeout, dopo il quale sbaglia tantissimo di rovescio: altro 6-4 per il vincitore del 2023.
Il match, di fatto, finisce qui, perché i problemi di Djere diventano incompatibili con la prosecuzione dell’incontro. Quando il punteggio è di 2-0 per Djokovic nel corso del terzo set, il giocatore di Senta è costretto ad alzare bandiera bianca: ritiro, non proprio la fine sperata di un match che avrebbe potuto regalare ben altre emozioni.
Male Djokovic con le prime in campo (47%-59%), ma va rimarcato come per entrambi il discorso seconda di servizio sia deficitario (49%-37%). Il rapporto vincenti-errori gratuiti del numero 2 ATP è 18-26, 30-40 quello di Djere, che però aumenta nei minuti precedenti il ritiro.