Altre reazioni ci sono sul caso di positività al Clostebol di Jannik Sinner. L’assunzione involontaria certificata dal Tennis Integrity Agency (Itia) ha portato a un giudizio favorevole al n.1 del mondo. Il modus operandi della vicenda e i casi del passato in cui per altri giocatori la sospensione dall’attività c’era stata o anche la squalifica alimentano il dibattito tra gli appassionati.
A questo proposito, il tennista americano Taylor Fritz, in conferenza stampa a New York, ha detto la sua: “Tutti hanno la loro opinione, ma alla fine non conta molto perché la verità la sanno solo lui e il suo team. Voglio credere che l’intera indagine sia stata svolta nella maniera corretta. Però vorrei dire che ci sono tante persone che vengono sospese e non possono giocare per un determinato periodo perché saltano i loro test. Certo, saltarli 3 volte è abbastanza difficile, ma ci sono delle situazioni bizzarre in cui può succedere“.
“Tante persone vengono sospese per ragioni sfortunate, in questo caso credo che sia stato diverso non essendo avvenuta la sospensione e credo nel fatto che non ci sia stato niente di volontario. Penso solo che bisognerebbe essere più coerenti su tutta la linea, fra chi viene sospeso e chi non viene sospeso, fra chi viene squalificato e chi non viene squalificato“, ha concluso il californiano.
Due pesi e due misure da parte dell’autorità secondo il giocatore statunitense, accodandosi ad altri suoi colleghi come Denis Shapovalov hanno sostenuto questo argomento.