Sconfitta per tanti versi clamorosa di Lucrezia Stefanini nel secondo turno delle qualificazioni degli US Open 2024. Sul campo 16, a Flushing Meadows, la toscana perde per 7-6(4) 1-6 6-4 al cospetto della quindicenne americana Julieta Pareja, attualmente quindicenne e con lo status di numero 960 del ranking WTA, nonché numero 106 del ranking junior dell’ITF e, in questo senso, ottava migliore per quanto riguarda la classe 2009.
Stefanini, dopo un turno di battuta tenuto a zero, spreca male due palle break, ma riesce a procurarsene altre due nel quarto game. Alla quarta chance complessiva spinge e toglie il servizio a Pareja, che però non molla e ha subito la chance per rientrare, subito cancellata perché l’azzurra riesce a giocare convinta. Si entra in lotta, ma la toscana tiene e va sul 4-1. Tutto sembra andar via tranquillo, ma Pareja riesce a entrare in lotta in più di un’occasione e, sul 5-3, a mettere a segno un importante controbreak. Si arriva al tie-break con Stefanini che fatica sempre più a fare il punto, anche perché l’avversaria, più convinta attimo dopo attimo, quanto a qualità difensive si fa vedere. E, in effetti, è un po’ questa e un po’ l’abbondanza di errori dell’italiana la chiave dell’ultimo gioco, che va alla quindicenne a stelle e strisce per 7-4.
Ricomincia bene l’azzurra, che spinge con efficacia e in questo modo pesca il break già nel primo game. Riuscita a tenere un secondo gioco dalle tinte complicate, Stefanini si rivela in grado di sfruttare un palese calo della sua avversaria, il che la porta a rimettere insieme tutto quello che non era più entrato, a un certo punto, nel parziale d’apertura. La toscana spinge, mette pressione e va fin sul 5-0, poi perde una volta la battuta, ma si riprende subito per il 6-1.
Un lungo stop tra secondo e terzo set non ferma la giocatrice tricolore, che sfrutta un rovescio che non entra di Pareja per trovare un altro break a 30 e il conseguente 2-0. Il problema, però, è che come si riallungano gli scambi l’americana torna sotto, e difatti arriva il controbreak. Il filo sottile cambia totalmente l’inerzia del match, con la giovane statunitense ora più arrembante e in grado, sulla seconda di Stefanini, di toglierle ancora la battuta a 15 per il 3-2. C’è medical timeout per l’italiana e, nel frattempo, entra in gioco anche un fastidioso vento che disturba sia l’una che l’altra. Sul 5-3 è Pareja ad avere i primi due match point, in risposta peraltro. Sul primo serve bene Stefanini, sul secondo l’americana combina un disastro col rovescio in avanzamento. Nel game successivo, però, di errori non ne arrivano e per l’Italia non ci saranno ulteriori presenze in main draw oltre alle cinque già note.
Nelle due ore e 43 minuti di match Stefanini non riesce a sfruttare una resa decisamente migliore con la seconda (60% di punti vinti contro il 45% di Pareja). E il paradosso, che poi è un classico del tennis, è che è lei ad aver vinto (molti) punti in più: 102-92. Questo sport, però, non ha molto di matematico ed è cosa nota.