Un fattore favorevole? Lo scopriremo. Dal 26 agosto all’8 settembre gli US Open terranno banco a New York e nell’ultimo Slam della stagione sono tante le variabili, il meteo in primis. Da questo punto di vista, giocatori e giocatrici dovranno essere abili ad adattarsi a un clima particolarmente umido e anche alla tipologia di superficie, abbinata alle palline.
Stando a quanto dichiarato dalla direttrice del torneo, Stacey Allaster, bisognerà prestare attenzione alle velocità dei colpi da fondo. Sì, perché il rifacimento dei campi ha portato a una base estremamente rapida e moto simile a quelli di Cincinnati. Di conseguenza, i primattori con racchetta e pallina dovranno essere abili nel leggere le traiettorie con una certa celerità e cercare l’anticipo con grande precisione.
Aspetti nel tennis che Jannik Sinner ha nel suo modo di intendere il gioco e la vittoria nel 1000 dell’Ohio si giustifica anche così. Se davvero le condizioni dovessero simili a quelle già affrontate dall’altoatesino, allora il nostro portacolori potrebbe avere un vantaggio, ricordando che nel 2024 quando si è giocato sul cemento outdoor ha perso solo 2 volte nelle 30 partite affrontate.
Chi invece potrebbe fare più fatica è Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, anche per quanto accaduto a Cincinnati, è meno a suo agio su campi tanto veloci, mancandogli il tempo di inventare le proprie magie e non avendo modo di far valere le sue giocate a sorpresa, come le palle corte e i cambiamenti di ritmo in top-spin. Sarà interessante capire quali contromisure adotterà, nella consapevolezza che altri tennisti potrebbero essere pericolosi.
Big Server come Alexander Zverev e Ben Shelton vengono in mente. In tutto questo, vedremo come starà Novak Djokovic, che dopo la conquista dell’oro olimpico ha ripreso ad allenarsi in Montenegro in vista dello Slam. Se Nole dovesse stare bene, su un cemento così rapido è da considerare assolutamente tra i favoriti.