Un argento pesantissimo e meritato. L’Italia del canottaggio festeggia il 2° posto di Stefano Oppo e Gabriel Soares nel doppio pesi leggeri.
Con il crono di 6.13.33, gli azzurri si sono presi il secondo gradino del podio, in un quadro dei medagliati che ha visto vincere l’Irlanda (Fintan Mc Carthy, Paul O’Donovan – 6.10.99), e poi la Grecia arrivare terza (Antonios Papakonstantinou, Petros Gkaidatzis – 6.13.44). Di seguito le dichiarazioni di Oppo e Soares.
Stefano Oppo: “E’ un’emozione incredibile. Abbiamo provato ad attaccare l’Irlanda ma sono davvero una leggenda, mentre ero convinto che avremo preso la medaglia d’argento, la Grecia non la conoscevamo ma siamo stati bravi a tenerla e a loro va un grande rispetto, così come per la Svizzera che forse proprio dai greci si è fatta sorprendere. Dedico questa medaglia alla mia fidanzata e alla mia famiglia, sono una parte importante di questa storia e oggi finalmente sono qui dopo che purtroppo non erano potuti venire, ovviamente, a Tokyo. Questa medaglia significa tanto, sono tre anni che ci lavoriamo e quindi è importante per tutto il movimento, eravamo sicuri dei nostri mezzi e lo abbiamo dimostrato, grazie anche al lavoro degli anni precedenti con Pietro a questo lungo periodo insieme a Gabriel, dal quale ho imparato a dare più attenzione ai dettagli. Siamo arrivati qui grazie allo staff federale a cui va il mio più grande ringraziamento, a Oristano oggi sarà grande festa e dedico anche a loro questa medaglia, così come un pezzo è anche per Ferrara e Firenze dove sono cresciuto agonisticamente, oltre che per Sabaudia, dove ci sono i Carabinieri che ringrazio per l’infinito supporto. Adesso mi godo un po’ di riposo, un momento di riflessione e poi vedrò cosa fare in futuro”.
Gabriel Soares: “Devo ancora realizzare cosa abbiamo fatto, mi ci vorranno settimane per comprenderlo. Volevamo l’oro, la speranza la avevamo, poi abbiamo fatto la gara per mantenere l’argento. Oggi è stata la last dance perfetta per i pesi leggeri alle Olimpiadi, non potevamo sbagliare e tatticamente infatti non abbiamo sbagliato nulla, non farei niente di diverso se dovessi ripetere la regata. È una grande gioia aver vinto questa medaglia, di un metallo prezioso. Sognavo da piccolo questo momento, e ora che l’ho raggiunto la mia contentezza è inspiegabile, questo argento vale oro e per me rappresenta un sogno, perché era un sogno salire su questa barca e vincere una medaglia per l’Italia. Sono nato a Iguazou, dove ci sono le cascate meraviglia del mondo, e sono arrivato in Italia seguendo mia mamma Silvana dopo la separazione dei miei genitori, per poi stabilirmi nel comasco, dove sono stato avviato al canottaggio per sfogare la mia iperattività. È un momento fantastico, per il quale ringrazio tutto lo staff della Nazionale, il DT e tutto quelli che mi hanno seguito dal vivo qui, dall’Italia e dal Brasile, mia mamma in primis che purtroppo non sono riuscita a trovare in tribuna dopo la gara, nonostante la cercassi ovunque. Non vedo l’ora di abbracciarla. Adesso sarà festa grande a Bellagio, a Varese dove risiedo, alla Marina Militare e un po’ anche in Brasile”.