Conto alla rovescia ormai agli sgoccioli in vista delle 72 frecce di ranking round del tiro con l’arco ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Comincia domani, giovedì 25 luglio, il percorso degli arcieri azzurri nella rassegna a cinque cerchi con una sessione che definirà la composizione di tutti i tabelloni a eliminazione diretta (che entreranno nel vivo poi dal 28 luglio). Emozioni alle stelle per i due debuttanti della Nazionale italiana alle Olimpiadi, Federico Musolesi e Alessandro Paoli, che proveranno a giocarsi il podio insieme alla stella Mauro Nespoli nella prova a squadre.
“Sto vivendo sensazioni stupende soprattutto negli ultimi due giorni. Con l’arrivo sia sul campo che nel villaggio olimpico diciamo che è cambiato qualcosa rispetto a prima, quando comunque ero molto tranquillo. Godersela è sicuramente un obiettivo essendo la mia prima Olimpiade, però poi in campo si va per andare il più avanti possibile, sia nella prova a squadre che nell’individuale”, dichiara Musolesi.
“La figura di Mauro Nespoli, con la sua esperienza, è fondamentale qui, ma è stato indispensabile anche nei quattro anni precedenti: lui è quell’arciere che può farti fare tanta strada, i suoi racconti di Olimpiadi e non solo ci caricano, basta vedere come si allena e con quale passione continua a tirare, è un vero esempio. Io voglio riuscire ad affrontare l’Olimpiade come tutte le altre gare importanti, voglio lavorare su di me e su quello che abbiamo preparato, quella è la strada, non dipende da chi incontri, ma prima di tutto da te stesso”, aggiunge l’emiliano al sito federale.
Così invece Alessandro Paoli alla vigilia del ranking round: “L’approccio inizialmente è stato molto teso soprattutto negli ultimi giorni prima di partire, poi quando siamo arrivati a Parigi mi sono rasserenato. Il campo di allenamento è bellissimo, il turno unico di tiro di sicuro è rilassante, mentre per quello che riguarda il campo delle finali è più coperto, oltre ad essere molto grande, e abbiamo notato che avremo sicuramente vento contro, un fattore da gestire al meglio”.
“Separare la testa dal contorno che c’è nella fase di tiro non è per me facile, ci sto lavorando ormai da un anno e spero di raccogliere i frutti del lavoro in questa mia prima Olimpiade. Ieri, quando abbiamo tirato nello stadio delle finali, devo dire che è andata bene, ora devo consolidare quello che ho fatto in tutto il percorso per arrivare fino a qui. In questo momento i miei compagni hanno molta fiducia in me e non posso deluderli”, conclude il piemontese.