Nella scherma dei Giochi olimpici di Parigi 2024, una delle donne da seguire con maggiore attenzione sarà Sun Yiwen. La spadista cinese avrà l’opportunità di scrivere la storia della disciplina, entrando in un territorio sinora precluso al continente asiatico, se non addirittura a qualsiasi schermitrice extra-europea.
La trentaduenne originaria dello Shandong, la penisola della Cina protratta verso la Corea, è la campionessa olimpica in carica nella sua arma. L’oro di Tokyo 2021, conseguito al termine di una drammatica finale contro la romena Ana Maria Branza, ha fatto seguito al bronzo di Rio de Janeiro 2016. Queste sono le fondamenta per tagliare traguardi epocali.
Innanzitutto, un trionfo parigino le consentirebbe di diventare la quinta pluri-campionessa olimpica individuale tout-court. Il suo nome si aggiungerebbe a quello di Valentina Vezzali, Ilona Elek, Timea Nagy e Mariel Zagunis, ovverosia tre europee e una statunitense. L’Asia deve infatti ancora partorire una vincitrice seriale.
Anche artigliare una “semplice” medaglia, sia essa di qualsiasi metallo, le permetterebbe di dare contorni concreti a un fatto ipotetico sinora mai verificatosi. Salire sul podio in almeno tre diverse edizioni dei Giochi olimpici è cosa per poche. A oggi, ci sono riuscite le già citate Vezzali (addirittura cinque volte) ed Elek, alle quali bisogna aggiungere Giovanna Trillini (nel suo caso in quattro manifestazioni differenti), Ellen Preis, Laura Flessel e Sofya Velikaya.
L’elenco è composto da due italiane, un’ungherese, un’austriaca, una francese e una russa. Tutte europee, dunque. Nessuna atleta nata al di fuori del Vecchio continente ha ancora firmato un tris di medaglie a Cinque cerchi. Sarebbe giusto (e sarebbe bello) se fosse Sun Yiwen la prima, proprio nel rispetto di ciò che la Cina ha rappresentato per la disciplina.
D’altronde, guardando a entrambi i sessi, l’Asia è salita sul podio olimpico per la prima volta proprio grazie a una cinese, la fiorettista Jujie Luan, medaglia d’oro a Los Angeles 1984. Gli uomini hanno abbattuto lo steccato solo a Sydney 2000, peraltro dopo un’altra medaglia cinese nelle donne (la meteora Wang Huifeng, ben conosciuta alle nostre latitudini per essere stata l’avversaria sconfitta da Trillini in finale a Barcellona 1992).
La voce “Sun Yiwen”, nel libro della storia, c’è già. Quello che dopo Rio de Janeiro era una paragrafo, si è tramutato in una pagina a Tokyo. Vedremo se, a Parigi, diventerà addirittura un intero capitolo.