Massimiliano Ambesi, giornalista e analista di Eurosport, ha valutato quanto è emerso nel corso della semifinale del Roland Garros 2024 tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. L’ha spuntata lo spagnolo in cinque set, sullo score di 2-6 6-3 3-6 6-4 6-3. Più di quattro ore di gioco nelle quali l’iberico si è mostrato più brillante nella gestione dei punti importanti dal quarto parziale in avanti.
Ne ha parlato Ambesi, nell’ultima puntata di TennisMania in onda sul canale Youtube di OA Sport, condotta da Dario Puppo: “Abbiamo assistito a una partita a intermittenza. Sinner ha dominato il primo set ed è andato avanti di un break nel secondo. Alcaraz ha reagito e ha preso il comando delle operazioni, ma nel terzo set c’è stata la reazione di Sinner. Il quarto parziale è stato quello giocato meglio da entrambi ed è stato decisivo l’ultimo gioco (decimo) e lì Alcaraz ha vinto la partita. Un match alla pari, al di là di tutte le attenuanti che ci possono essere sull’altoatesino“, le considerazioni del giornalista/analista di Eurosport.
“Hanno giocato nove volte a livello ATP e Alcaraz è in vantaggio 5-4. Verosimilmente nei prossimi match si incroceranno in Finale. Ora come ora, la terra è una superficie che avvantaggia un po’ più Alcaraz. Pochi drammi, la semifinale era l’obiettivo per Sinner e l’ha persa al quinto. Da oggi si pensa alla stagione sull’erba e si va a Wimbledon per vincere“, ha sottolineato Ambesi, considerando le riserve con cui si era avvicinato Jannik a questo Major per il problema all’anca.
Approfondendo poi il tema “Alcaraz”: “Al di là di Sinner, i margini che Alcaraz ha nei confronti della concorrenza li vedo un po’ a intermittenza, dal momento che questi picchi fatica a mantenerli nel corso della stagione. È quanto dice la sua storia al momento“.
Una battuta anche sulla considerazione che un Alcaraz potenziale vincitore del terzo Slam in carriera vada a “sminuire” il primato in classifica mondiale per Sinner, che di Major ne ha vinto solo uno: “Mi sembrano temi che lasciano il tempo che trovano. Le regole sono quelle, il numero di tornei è lo stesso per tutti. Che venga messo in discussione il sistema allora…“.