La nuova era del tennis molti l’hanno vista partire da qui, dalla classifica mondiale che vede Jannik Sinner al numero 1 del mondo e Carlos Alcaraz al numero 2. I due, a lungo proiettati nell’immaginario collettivo come i grandi rivali di questa epoca del tennis, adesso si trovano realmente con la prospettiva di trovarsi al ponte di comando con un buon margine di tempo.
E, va detto, almeno fino a Wimbledon potrebbero rimanere in questa situazione, ammesso che Alcaraz torni a far bene al Queen’s, perché se dovesse sbagliare lo storico ATP 500 britannico tornerebbe alle spalle di Novak Djokovic, che al momento è escluso da qualsiasi conteggio visto il molto probabile forfait ai Championships dato dall’infortunio del Roland Garros.
Per questo, qui ci si concentrerà solo su un fattore: come può cambiare la classifica fino almeno a Wimbledon? Poco. O nulla, almeno per quanto riguarda il rapporto tennistico Sinner-Alcaraz. Il murciano, infatti, difende due vittorie, quelle del Queen’s e dello Slam sull’erba. Insieme, fanno 2500 punti: un bottino elevatissimo, in cui non può guadagnare nulla e può, invece, rischiare di perdere parecchio. Per confronto, Sinner in questa fase scala 90 punti da Halle e 720 da Wimbledon, per un totale di 810. Il margine di vantaggio attuale dell’azzurro è di 945 punti, per cui anche se dovesse, nell’estremamente peggiore delle ipotesi, finire con due primi turni, non ci sarebbe la possibilità di andarlo a prendere per il murciano.
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Nella migliore delle ipotesi, Alcaraz potrebbe andare a prendere l’italiano in Canada, nel Masters 1000 che quest’anno si giocherà a Montreal secondo la tradizionale rotazione. Lo spagnolo, infatti, ha 180 punti da difendere (i quarti di finale), Sinner ha tutti i 1000 della vittoria. Dipenderà molto, si può senz’altro dire, dalla questione Olimpiadi, attaccate al 1000 canadese e oltretutto vittima di quelle assurde liti tra ATP, WTA e ITF per cui dal torneo a cinque cerchi non entrano più punti (l’ultima volta che vennero assegnati fu a Londra, anzi Wimbledon, 2012). Rimane da capire quali saranno le scelte dei due diretti interessati dopo il ritorno olimpico al Roland Garros. Vero è che, a Cincinnati, il discorso si invertirebbe quasi completamente, visto che il serbo Dusan Lajovic sorprese Jannik all’esordio lasciandogli 10 punti sulla tabella dei risultati da inserire in classifica, mentre l’iberico ne ha 600 derivanti dalla finale contro Djokovic.
In linea generale, il trend è favorevole a Sinner almeno fino allo swing asiatico, considerato anche il fatto che Alcaraz difende la semifinale degli US Open (720 punti contro i 180 degli ottavi dell’altoatesino nel 2023). Fatto salvo il caso un po’ particolare del Canada, reali chance di scalare la vetta potrebbero arrivare verso le ATP Finals, visto anche il generale calo dello spagnolo nel 2023 che lo lascia con pochi punti da difendere nel finale di anno. All’atto pratico, in sostanza, sarà una strada molto complicata quella del classe 2003, anche perché colui che è di due anni più avanti sulla carta d’identità è ormai in un’altra categoria rispetto a soltanto 12 mesi fa. E questo potrà fare realmente la differenza.