Accelerata dei lavori di adeguamento dello stadio Aldo e Dino Ballarin che, prima possibile, dovrà ospitare le partite dell'Union Clodiense in Serie C. I granata hanno già giocato quattro volte nell'esilio di Legnago, seguiti da pochissimi tifosi (l'ultima partita contro la Pro Patria ha registrato 146 paganti). Un campionato, già molto difficile, diventa ancora più complicato per la squadra di mister Andreucci che non può contare sul calore dei suoi supporters.
Da qualche giorno, però, lo stadio chioggiotto è diventato un vero e proprio cantiere, occupato in ogni zolla del campo da gru, escavatori e camion. L'obiettivo è quello di arrivare alla sfida con il Vicenza, in programma in notturna il 22 novembre, a giocare nel fortino del Ballarin.
Comunque, i lavori procedono e a ritmo anche piuttosto serrato, in tutti i lotti assegnati. La gradinata est, ovvero la tribuna che dà le spalle al Lusenzo, è praticamente quasi terminata. La copertura è già stata montata da tempo e ormai siamo ai dettagli, con la posa dei seggiolini. Sulla copertura sono stati anche montati una serie di altoparlanti in modo da far giungere chiara e tonda la voce dello speaker durante la lettura delle formazioni.
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Lavori avanti anche in tribuna centrale, la gradinata che ha bisogno dell'intervento più importante. Sono già stati issati i pilastri che reggeranno la nuova copertura, assente da oltre dieci anni, quindi si dovrà procedere con la creazione della tribuna stampa che, probabilmente, verrà ricavata in una posizione oltre l'ultimo gradone.
Tribuna che dovrà anche essere illuminata, visto il numero considerevole di partite da giocare in notturna. Sono stati anche posizionati e gettati i pozzetti che dovranno reggere i grandi fari per portare l'illuminazione a quella potenza richiesta dalla Lega di Serie C per permettere le riprese televisive anche in notturna. Pronte anche le fondamenta per le relative gettate di cemento che invece dovranno ospitare l'ampliamento della tribuna nord ospiti, che dovrà poter ospitare almeno 500 tifosi avversari. —
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