Per sette residenti su dieci occorre aumentare la sicurezza diurna e notturna. Altrimenti Mestre perde in attrattività. L’allarme sicurezza è al primo posto nelle risposte di 650 intervistati (500 residenti e 150 city users ovvero turisti e lavoratori) sentiti lo scorso maggio nella indagine “Mestre Next” di Confesercenti e Camera di commercio Venezia Rovigo con Gabetti group che pone i paletti del rilancio della città, necessario per un salto di qualità sociale ed economico.
Immancabilmente il tema della sicurezza, e del presidio, di Mestre è al primo posto. Una vera e propria minaccia, quello della microcriminalità, che toglie attrattività alla città. Sette residenti su dieci chiedono presidi rafforzati ma il tema interessa anche il 30 per cento di lavoratori e turisti sentiti per l’indagine. Più interessate sono le persone da 35 a 64 anni e i lavoratori, meno i giovani.
Altri temi sono sentiti come necessari: il 41% di residenti chiede più parcheggi, a servizio del centro. Il 36% chiede nuovi spazi di socialità per giovani, anziani e famiglie. Il 33% di residenti e il 32% di city users sollecitano un ulteriore investimento in cultura e intrattenimento.
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Il 52% di lavoratori e turisti, uno su due insomma, contro il 25% di residenti, chiede di ampliare l’offerta di negozi in centro. Il 15 per cento di abitanti del centro di Mestre chiede case a prezzi più accessibili per portare nuova residenza.
Il 14 per cento chiede di ampliare ancora l’area pedonale. L’11 per cento di investire in arredo pubblico (lo chiede anche il 20% di city users). Solo il 3 per cento di residenti e il 9 per cento di turisti e lavoratori chiede più alberghi. Due milioni di arrivi di turisti in terraferma e 9 milioni di presenze turistiche tra Mestre e Marghera sono stati conteggiati nel 2023.
Ma le permanenze dei turisti sono, di poco, sotto i 2 giorni, ritenuto il target minimo per parlare di un vero volano economico per la città.
Il dato è di 1,85 giorni in terraferma contro i 2,23 giorni di Venezia. Ma con l’offerta di affitti turistici, il 40% di turisti intervistati spiega di pernottare dalle 2 alle 3 notti. Il 62% sceglie Mestre per visitare Venezia.
Il dossier “Mestre Next”, a cui ha contribuito il lavoro di ricerca di Nadia Crisafulli, direttrice di Patrigest (Gruppo Gabetti), elenca i punti di forza e debolezze di Mestre. Minaccia è la microcriminalità che riduce l’attrattività di Mestre.
E poi manca un mix di offerta retail e servizi che rischia di far abbandonare il centro a cittadini, studenti e turisti.
Forza è la vicinanza a Venezia, il trasporto pubblico, l’ampia zona pedonale, edifici e gallerie riqualificati. Debolezza è il fatto che l’economia cittadina è strettamente legata a Venezia. E poi la concorrenza dei centri commerciali, troppi, attorno al centro di Mestre.
Problemi anche per la segnaletica che indica, poco, i luoghi di interesse del centro di Mestre dalla stazione o dal distretto degli alberghi di via Ca’ Marcello.
Alla amministrazione comunale si chiede di riqualificare la città, per eliminare i troppi “vuoti” urbani (di pochi giorni fa quattro bandi lanciati da Urbanistica). Necessaria è la riqualificazione della stazione. Necessari controlli e presidi di sicurezza, il recupero del patrimonio immobiliare pubblico, azioni di marketing territoriale. E poi migliorare la illuminazione pubblica e dare sostegni con leve fiscali o finanziarie per il mondo del commercio e dell’artigianato. E poi serve elevare la qualità degli standard urbanistici.
Le associazioni di categoria del commercio sono invitate ad una regia per riattivare i negozi sfitti, collegare meglio il settore turistico con i negozi della città, dare sostegno a nuove attività. Alle imprese si chiede di gestire in modo dinamico gli affitti, investire nelle gallerie commerciali in centro, creare una sorta di “control room” per la vigilanza delle attività commerciali, falcidiate dalla microcriminalità.
Al mondo del terzo settore si chiede di fare squadra, lavorando sull’innovazione sociale e la cittadinanza attiva. Un ruolo importante lo gioca la cultura. L’analisi conferma che il 74% di residenti va in centro per fare acquisti nelle librerie, che continuano a crescere con numeri rilevanti.
«Sulle librerie abbiamo dati da record», dice Alvise Canniello, direttore di Confesercenti. L’associazione sostiene e aiuta le nuove aperture commerciali. E dice: «Alcuni risultati li abbiamo già visti: attività ripartite, nuovi investimenti, interesse da parte di giovani imprenditori. Certo, i problemi ci sono ma intravediamo una prospettiva positiva. Serve fare squadra».