Dal prossimo gennaio i cittadini di Mira potranno far disperdere le loro ceneri in alcuni punti che saranno presto determinati dal Comune. C’è il via libera, all’unanimità, del Consiglio. Contro questa decisione, però, insorge monsignor Dino Pistolato, parroco di Gambarare, ricordando come la dottrina della Chiesa rifiuti questa pratica.
Il consiglio comunale giovedì ha di fatto reso effettiva una disposizione già contenuta nel regolamento cimiteriale. Per diventare praticabile, però, ha bisogno dell’individuazione di luoghi specifici per la dispersione delle ceneri.
Il primo a proporre una mozione che poi si è trasformata in un impegno vincolante per l’ente locale, votato da tutto il parlamentino cittadino, è stato il consigliere di opposizione Paolo Lucarda (Coraggio Italia) che, come noto, è anche titolare di una azienda di onoranze funebri.
«Da tempo» spiega Lucarda «tanti cittadini fanno richiesta di poter avere dopo la loro morte e la loro cremazione la dispersione delle ceneri. Nel territorio del Comune di Mira finora non era possibile».
Il sindaco Marco Dori ha sottolineato durante il dibattito come il regolamento fosse stato adeguato, ma mancasse l’individuazione dei luoghi in cui praticare la dispersione delle ceneri. Lucarda ha sottolineato che il sindaco avrebbe dovuto individuare questi luoghi nel giro di 60 giorni, dallo scorso marzo. «Ne sono passati tre volte tanti, ora è tempo di darsi delle scadenze precise» ha intimato.
Di qui la promessa del sindaco di individuare entro dicembre i luoghi specifici e rendere effettiva la pratica, su richiesta, da gennaio 2025.
Fra i punti che potrebbero essere scelti per la dispersione delle ceneri c’è un pontile di marmo con scalinata a Giare di Mira, fronte laguna; un’altra area potrebbe essere dentro il cimitero di Gambarare o in quello di Oriago.
Una decisione contro cui insorge don Dino Pistolato, parroco di Gambarare. «Con questa scelta si va nettamente contro la dottrina della fede cattolica» premette «La Chiesa non è contraria alla cremazione, ma alla dispersione delle ceneri sì. Con questa pratica si tende all'estinzione anzitempo del ricordo dei propri defunti. Il ricordo dei defunti e il loro posto nella tradizione della comunità cristiana è fondamentale. Questa pratica è fuori dalla dottrina della Chiesa».
Una motivazione in linea con quanto ribadito in un documento redatto dalla Congregazione per la dottrina della Fede nel dicembre 2021 in cui si sottolineava come «le ceneri non debbano essere disperse in natura ma custodite in un luogo sacro come un cimitero, una chiesa, in un’area apposita e benedetta».
«Come sindaco devo andare incontro alle esigenze di tutti cristiani e non» replica Dori «Non nascondo che dal punto di vista della dottrina cristiana questo possa provocare qualche perplessità. Ma io sono il sindaco di tutti e a tutti va data la libertà di scegliere».