«Non mi sono accorto di nulla, non ho visto nulla». Così si è difeso di fronte ai carabinieri D. B., il 58enne camionista accusato di omicidio stradale e di omissione di soccorso, a seguito dell’incidente mortale in cui ha perso la vita lunedì scorso, l’81enne Natalia Cristante, la donna residente a Teglio Veneto, in via Portogruaro.L’autista friulano è appunto accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso, reati per i quali rischia una pena superiore a dieci anni.
L’incidente è accaduto sul rettilineo di Portovecchio, in Comune di Portogruaro ma non lontano dalla stazione ferroviaria di Teglio Veneto, in zona Cintello. Il mezzo pesante, un camion con rimorchio, ha travolto e ucciso la donna mentre stava percorrendo in sella a una bicicletta il rettilineo compreso tra l’incrocio per la Ferrata e il cimitero di Portovecchio: un punto molto delicato.
Da più di 30 anni, infatti, chi vive a Portovecchio chiede maggiore sicurezza e una pista ciclabile, anche su questo tratto, per prevenire incidenti. Basta percorrere pochi metri, raggiungere il territorio di Teglio Veneto e qui c’è la pista ciclabile.
D.B. non si sarebbe accorto di nulla e non avrebbe avuto motivo di fuggire via. È stato molto chiaro con i carabinieri della compagnia di Portogruaro. Ma i raffronti dei militari lo inchioderebbero alle sue responsabilità.
Hanno negato di avere travolto la donna anche gli altri 12 automobilisti, convocati nel giro di quarantott’ore al comando di via Castion, poiché individuati dai filmati delle telecamere come coloro che sono transitati lungo la strada all’ora dell’incidente.
Il camionista guidava un camion con rimorchio appartenente a una ditta di Palmanova, sua città natale. Dopo avere vissuto a Pozzuolo del Friuli, è andato a risiedere a Cervignano del Friuli, sempre in provincia di Udine.
Nel frattempo il camion con rimorchio è stato posto sotto sequestro e i militari dell’Arma, attraverso i Ris, che hanno già eseguito le prime analisi su tutti gli pneumatici.
Le tracce poi verranno analizzate e comparate anche con quanto emergerà dal corpo della donna, che sarà sottoposto ad autopsia martedì mattina, custodita nella cella mortuaria di via Friuli a Portogruaro. Nel frattempo, sono stati analizzati tutti i reperti trovati sul luogo del delitto, comprese le scarpe, trovate perfettamente allineate a lato della strada. Lì, dove non sono stati trovati frammenti del mezzo pesante.
Ora si tratta di capire, e sarà utile in merito una perizia, se sia stata uccisa da uno pneumatico del mezzo in sé stesso o del rimorchio. Non emergono reazioni da parte dei familiari diretti della donna, ma le parti offese sono numerose, e comprendono la sorella Gabriella Cristante, la nipote e altri parenti.
