Una spallata alla porta, e poi dentro, nell’appartamento in calle Racchetta, a Cannaregio, in cui era in corso un principio di incendio, per portare in salvo l’anziano che ci viveva. I due eroi per caso sono Diego Comunello e Lorenzo Caiazza, rispettivamente di 16 e 18 anni.
«Eravamo a casa mia, con mia mamma e mio fratello» spiega Comunello, «quando dalle finestre aperte abbiamo sentito dell’odore di bruciato, allora siamo saliti al piano di sopra a controllare».
Lì, i due giovani hanno trovato la porta dell’anziano semichiusa con la catenella e si sono preoccupati quando non hanno ricevuto alcuna risposta nonostante continuassero a suonare. «Francesco non ci ha pensato molto, le ha dato una spallata e l’ha buttata giù. Così, siamo entrati».
Una volta dentro, i due hanno visto l’anziano venire investito da una nube di fumo, mentre gettava l’acqua sulla padella di olio bollente, preparata per cucinare una frittura di pesce, da cui si era originata una prima fiamma.
Tuttavia, in questi casi l’acqua non aiuta, anzi, contribuisce solo ad alimentare il rogo, mentre se la padella fosse stata coperta con un coperchio, le fiamme si sarebbero spente, una volta restate senza ossigeno.
«L’abbiamo portato fuori»m continua Diego, «stava bene ma aveva respirato molto fumo» aggiunge. Una volta fuori, l’uomo è stato preso in carico dagli operatori Suem 118 e, una volta dimesso dall’ospedale dopo tutti gli accertamenti del caso, ha trovato ospitalità dal fratello. Comunello, che a settembre frequenterà la quarta al liceo classico Marco Polo, dice di non aver avuto paura: «Non ho fatto in tempo, c’era troppa adrenalina, in quel momento abbiamo fatto tutto quello che avremmo dovuto fare e basta».
Più preoccupata la mamma, Giovanna Di Cataldo, soprattutto per la messa in sicurezza della casa. «Sarebbe potuta andare diversamente, sicuramente mi sono spaventata» commenta, «Le operazioni dei vigili del fuoco sono andate avanti tutta notte e anche nella prima mattinata di ieri» spiega, «ora serve una copertura temporanea del tetto e, cosa ancora più importante, una certificazione di sicurezza dell’impianto elettrico». Finché le procedure non vengono completate, le quattro famiglie che vivono nella palazzina al civico 3788 non potranno rientrare in casa. «Un bel problema» continua la donna, «soprattutto perché siano nella settimana del Ferragosto e non stiamo trovando nessuna ditta di elettricisti che ci possa aiutare», conclude.
