Caldo fuori, ma caldo anche dentro. All’asilo nido Glicine lungo gli Ormesini, a Cannaregio il termometro nella stanza dei bimbi l’altro giorno segnava 33 gradi, la stessa temperatura registrata nella stanza deputata alla lavanderia del nido Provolo, a Castello. 31 negli spazi per giochi e attività didattiche, 29 nella sala nanna, con il pinguino acceso tutto il giorno. 32 anche al nido Onda di piazzale Roma e al Pineta di Zelarino.
A segnalare il problema, la consigliera dem Monica Sambo, che scuote la testa: «Inammissibile e vergognoso pensare di lasciare bambini così piccoli a quelle temperature tutto il giorno» ha commentato anche in commissione consiliare che, manco a farlo apposta, aveva al centro un’interrogazione presentata proprio da Sambo lo scorso novembre, sui problemi legati agli impianti di riscaldamento negli asili nido.
«Anacronistico parlarne ora» fa presente la consigliera, chiedendo di introdurre nella discussione il tema, quanto mai dirimente, dei climatizzatori assenti.
«Non è accettabile lasciare i bambini a boccheggiare negli asili, e ricordiamoci che il problema poi riguarda anche tutti i lavoratori di quelle strutture, dagli educatori alle cuoche» prosegue. Sulla questione legata ai lavoratori, interviene a gamba tesa anche la Cgil fp.
«Abbiamo fatto una segnalazione del comune di Venezia, ma non abbiamo ricevuto nessun riscontro, ancora una volta, dopo le continue rassicurazioni che abbiamo avuto nel corso dell'inverno su quello che sarebbe potuto essere un fenomeno gestibile perché programmabile e che invece ci ha visto recitare nello stesso film degli ultimi anni» commenta Paolo D’agostino.
Intanto, il tema del caldo si prende tutta la commissione consiliare che, di rimando, si scalda. Sul tavolo, infatti, non c’è solo la questione dei climatizzatori, quanto le priorità politiche della giunta fucsia da una parte e le mancanze della sinistra nei mandati precedenti, dall’altra.
«Si tratta di un problema di priorità» continua Sambo, «questa amministrazione ha speso migliaia di euro nel Bosco dello Sport, ha perso dei fondi Pnrr per lo stesso motivo, soldi che potevano essere investiti nella scuola. Sono scelte politiche, si decide di investire in alcune cose e non in altre, ma questa è un’emergenza da risolvere» ribadisce.
I tecnici del comune presenti in sala non hanno fatto mistero di quale sia la situazione: «In centro storico ci sono pochi impianti di condizionamento fissi, da anni si cerca un finanziamento massiccio»spiegano. Infatti, il problema riguarda sì anche gli asili mestrini, ma è la città d’acqua ad essere più in sofferenza, anche a causa delle strutture più vecchie.
Sambo prosegue: «Non sono mai arrivati così tanti soldi a Venezia come in questi anni, e l’amministrazione li ha spesi malissimo».
L’assessora ai lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, non ci sta: «Nel 2015 abbiamo trovato le scuole in uno stato vergognoso, senza nemmeno i certificati di prevenzione anti incendio. Le amministrazioni precedenti non avevano i soldi nemmeno per la manutenzione ordinaria. Abbiamo individuato delle priorità, che riguardavano la sicurezza strutturale e l’accessibilità» spiega, «sappiamo che quello del caldo è un problema, ma lo affronteremo» promette.