Depositato in Comune, ora il via all’esame. L’area di cinque ettari appartiene al gruppo Alì della famiglia Canella. L’assessore De Martin: «Confermato l’investimento sulla città»
Ex Umberto I, il piano del gruppo Alì è stato depositato in Comune il 20 maggio, lunedì scorso. C’è la nuova proposta di riconversione dell’area di 5 ettari nel cuore di Mestre, in abbandono dal 2008 quando chiuse l’ospedale per il trasloco all’Angelo, e che dal 2019 è di proprietà del gruppo della distribuzione alimentare.
Un punto certo, dopo mesi di attesa e annunci. Il nuovo progetto, rivisto dopo un lungo confronto tra la famiglia Canella e l’amministrazione comunale, con un confronto condizionato anche dal periodo pandemico, è stato depositato.
Di sicuro, spiega l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin, «l’attuale parcheggio, realizzato da questa amministrazione con una sperimentazione che negli anni ha confermato la sua efficacia, dovrà rimanere tale e operativo anche con i cantieri aperti. È una delle prescrizioni dell’amministrazione. L’altro aspetto significativo è che l’investimento su Mestre continua e sarà importante».
Salvo è quindi il parcheggio, realizzato con un comodato d’uso, su sedime sterrato e con una capacità di 320 posti. L’area di sosta negli anni è diventata fondamentale per arrivare in centro a Mestre. E quando partiranno i cantieri del gruppo Alì non verrà tolto o ridotto ma rimarrà operativo.
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C’è attesa invece per conoscere i dettagli del piano dei privati. Gianni Canella, inaugurando il restauro del punto vendita di piazzale Candiani, nel settembre 2023, aveva ribadito che nei progetti del gruppo vi è la realizzazione di una area commerciale, con negozi e uffici, e una parte residenziale. Niente alberghi ma più verde e un aumento di parcheggi, come aveva detto nei giorni scorsi anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, parlando anche di nuove soluzioni viarie per mettere in collegamento l’area di via Circonvallazione con la vicina fermata del metrò Sfmr in via Olimpia e alla Gazzera.
Un progetto, pubblico e privato. L’area è dei Canella, mentre il Comune ha la titolarità dei vecchi padiglioni storici del fu ospedale. Lo prevedeva la convenzione con i precedenti proprietari dell’area (la fallita Dmg che voleva realizzare qui tre altissime torri, rimaste sulla carta). La documentazione è ora all’esame degli uffici di Urbanistica e del sindaco stesso. Dal canto loro i Canella non commentano.
Di sicuro la convenzione urbanistica dell’area negli anni è decaduta e probabilmente servirà un confronto in sede di consiglio comunale. Appuntamento particolarmente atteso dalla minoranza e dal comitato Ex Umberto I bene Comune che proprio pochi giorni orsono si è riunito, dopo l’annuncio del primo cittadino dell’arrivo del progetto. E criticano l’anticipazione, visto che il deposito ufficiale c’è stato lunedì, e il ruolo giocato in questa vicenda dall’amministrazione comunale.
«Non ci esprimiamo nel merito del progetto tratteggiato dagli annunci finché non vedremo l’effettiva documentazione depositata», dicono dal comitato. «Indipendentemente dal piano di recupero che verrà approvato dall’amministrazione, non considereremo valida una cessione al privato di beni pubblici consegnati al Comune di Venezia, in quanto costituirebbe danno erariale, e agiremo legalmente in tutte le sedi per tutelare i beni pubblici dei cittadini», concludono, annunciando di voler partecipare «a tutte le fasi della discussione e della procedura pubblica, presentando osservazioni e condividendo le valutazioni del progetto con la cittadinanza».
