Aggressione alla guardia medica, terrore all’ospedale di Jesolo sabato notte. Un manutentore ha aggredito verbalmente e minacciato due medici di continuità assistenziale, il dottor Michel Martin e la dottoressa Giuseppina Masitto.
L’uomo era al volante di una vecchia Fiat 500 intorno alle 22 nell’area parcheggio che accoglie il servizio di continuità assistenziale. Il dottor Martin lo ha ripreso mentre stava sgommando. E lui ha reagito male, correndo verso i due medici che si sono chiusi in ambulatorio.
Hanno sbarrato la porta scorrevole, poi chiuso la porta dell’ambulatorio e si sono chiusi in bagno. L’uomo ha aperto le prime due, perché la prima era difettosa e della seconda aveva le chiavi.
Dopo grida e minacce, sono arrivati gli agenti della polizia di Stato che lo hanno trattenuto circa tre ore per poi rilasciarlo. E lui è ritornato. «Un fatto a metà tra l’inverosimile e il tragico», racconta il dottore, «verso le 22 abbiamo sentito l’auto che sgommava e suonava il clacson nel parcheggio per cui, visto luogo e ora, sono uscito per chiedere di smettere.
La persona, che ho scoperto essere il manutentore, è scesa dall’auto e, scambiata qualche parola con il centralinista, è venuto verso di me con atteggiamento aggressivo, in evidente stato di alterazione psicofisica, cosa confermata dalle forze di polizia e dai medici del pronto soccorso.
Alle prime minacce, onde evitare violenza fisica, sono entrato per chiamare la polizia. Tuttavia, disponendo delle chiavi, è riuscito a entrare e ha esclamato: “Questa notte voi due morirete” . Ha cominciato a battere e forzare la porta del bagno in cui ero chiuso. Ho avvisato la collega di chiudersi nell’altro ambulatorio.
All’arrivo della polizia è fuggito e si è recato in Ps da dove avevano chiamato la polizia, poi accompagnato al commissariato e trattenuto solo per qualche ora».
Il centralinista li ha poi avvertiti che il manutentore lo aveva chiamato informandolo del suo ritorno a breve.
«Abbiamo provato a contattare la direzione sanitaria», aggiungono, «affinché qualcuno gli requisisse le chiavi o chiedesse una protezione o sorveglianza la notte. Abbiamo chiamato il centralino di Jesolo che ci ha passato San Donà, che a sua volta ci ha passato Portogruaro. Infine ci è stato risposto che non esiste un numero reperibile, fatto grave e assurdo. Abbiamo dovuto chiedere a carabinieri, vigili urbani, polizia di Stato e Securitalia, ma ci è stata data risposta negativa. Ci siamo trovati soli senza copertura. Adesso», concludono, «chiediamo provvedimenti nei confronti del soggetto».
Il direttore generale Usl 4, Mauro Filippi, è stato informato. Il manutentore, in turno anche il giorno seguente poi sospeso. «È dipendente di una ditta esterna e sospeso», dice Filippi, «ora vedremo se costituirci parte civile in eventuale processo dopo le querele. E saranno presi provvedimenti per la sicurezza dei medici».
