Poco meno di quindici auto e quattro autobus di linea. Il primo impianto di rifornimento a idrogeno in area urbana si trova in via Orlanda a Mestre, proprio all’inizio, dalla parte opposta della strada rispetto all’Hilton Hotel, ed è stato voluto grazie a un accordo tra Comune di Venezia, Eni e Toyota.
A fare rifornimento, sono ancora in pochi (le auto sono meno di 15), ma gli addetti dell’impianto non si aspettavano numeri grossi, bensì in linea con il mercato. Eppure alcune auto a idrogeno esistono e si fermano. Gli operatori li conoscono tutti, perché nel territorio ci sono solo loro. E poi quattro autobus di linea, che vanno appunto a idrogeno. E si fermano a ricaricare nelle postazioni predisposte ad hoc.
L’operazione è meccanizzata, l’addetto, una volta che ha controllato quanto idrogeno deve ricaricare, rimane a controllare. Mercoledì attorno alle 11, un autobus si è fermato per rifornirsi. Aveva un quarto di serbatoio e dunque da attendere solo una ventina di minuti. Se invece avesse dovuto ricaricare completamente il mezzo – fanno sapere – sarebbe rimasto in attesa un bel po’ di più. Il tempo di fare le parole crociate. Questa è l’unica pecca, ossia il fatto che bisogna portare un po’ di pazienza.
«L’autobus è completamente green» spiegano «e le emissioni acustiche non esistono in pratica. Per noi è tutta pubblicità» fanno sapere dal distributore «diciamo che si tratta di una sperimentazione. Di autobus a idrogeno ne arriveranno altri 92 perché in tutto la previsione è di 96».
A Marghera dovrebbe sorgere, sempre ad opera di Eni, un maxi impianto proprio per rifornire i futuri mezzi a idrogeno, partita che rientra all’interno del Pnrr. Ma ancora non è partito. Nel frattempo, gli autobus di ultima generazione fanno la spola in via Orlanda. La giunta – ricordiamo – aveva approvato il progetto nel febbraio 2021, dando il via libera ai lavori della ditta Eni Refining & Marketing, con il potenziamento per il rifornimento di idrogeno. L’impianto è poi stato inaugurato nel 2022
