Lo dice Alessandro Bonan presentando la settimana di “Calcio Mercato – L’originale” vissuta in riva allo Stretto: “Spazio e tempo. Reggio Calabria è una città bellissima. Sì, ma quanti la conoscono?”. Tanti. tantissimi. E sempre troppo pochi.
Ciò che abbiamo potuto vedere e vivere, grazie alla trasmissione Sky, è stato uno spot irripetibile per la nostra terra. Un lungo, variegato ed entusiasmante spot pensato, voluto, programmato ed organizzato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. Mai come in questo caso un’Ente definito “di programmazione” ha fatto bene il suo lavoro. Ed i risultati di questi giorni lo dimostrano.
In questi ultimi giorni, chiunque, abbarbicato in ogni angolo dello spazio terracqueo, ha avuto la possibilità di stropicciarsi gli occhi di fronte all’unicità e alla magnificenza della punta dello stivale italico, alla forza, all’identità, alla bellezza ed all’orgoglio dell’essere reggini. Lo ha ribadito, recentemente, lo stesso sindaco Giuseppe Falcomatà ripensando a questa magnifica esperienza: “Siamo fortunati ad essere nati reggini”. E’ cosi!
Un pensiero che, quelli di Sky, hanno colto al volo. Nessun set è bello quanto l’Arena dello Stretto che abbraccia il suo mare, allungandosi verso l’epicità tra Scilla e Cariddi. Lo hanno detto in tanti dentro la produzione del programma che è ormai diventato un cult delle estati italiane. Posti cosi suggestivi per registrare una trasmissione televisiva, in Italia ed in Europa, non è semplice trovarne. E poi Roccella Jonica, Palmi, Gambarie d’Aspromonte, Pellaro che a guardarli così, in tv, senza trucco, senza infingimenti, con la naturalezza e la semplicità che contraddistingue questi autentici angoli di Paradiso in Terra, sono stati il modo migliore per presentare la città al mondo intero. Insomma, una scommessa vincente e vinta. Reggio Calabria si racconta per quello che è, col suo fascino mozzafiato e l’incantevole generosità della sua gente. A colpire sono sì i luoghi, ma soprattutto le persone. Nella loro disarmante autenticità, nel loro racconto semplice ed al contempo assolutamente attrattivo. Attributi che sono sotto gli occhi di tutti, ma che in tanti ancora non riescono o non vogliono vedere.
Ed è vero che la narrazione percepita di un luogo passa anzitutto dal racconto che ne fanno i suoi abitanti. Se non siamo noi a valorizzare il luogo dove abbiamo la fortuna di essere nati chi può farlo? Se non riusciamo a presentarci fuori come una squadra, mettendo un freno definitivo a quell’atteggiamento conflittuale ed autodistruttivo che per decenni ha caratterizzato la nostra terra, come possiamo pensare di diventare attrattivi. I primi passi sono stati compiuti. La settimana del Calciomercato ne è una prova. Un programma popolare, seguitissimo, una vera e propria icona del panorama televisivo, è abbracciato la nostra città e l’ha fatta volare. Tanto che sono già diverse le proposte di nuove iniziative di carattere nazionale da svolgere a Reggio già nei prossimi mesi, non solo in estate. Reggio Calabria è un set perfetto, adesso sta ai reggini decidere di diventare attori protagonisti dello spettacolo. Ci stiamo riuscendo, ma è un’opera che va continuata, quotidianamente.
Innamorarsi di Reggio è facilissimo. Succede sempre ed è accaduto anche alla squadra guidata da Bonan. A Di Marzio, a Bergomi e Zenga, a Fayna, ai tecnici e agli autori che pensavano soltanto di lavorare. E invece. Invece, è stato un tripudio di emozioni, una raffica di sensazioni positive che hanno reso indimenticabile un’esperienza che supera l’abitudine.
Si è parlato di calcio, lo sport più popolare al mondo che a leggere Osvaldo Soriano o Gianni Brera, Gianni Minà o Nick Hornby, ma anche Pasolini, si fa presto a capire che soltanto sport non è. Un veicolo magnifico di emozioni, di passioni, di testimonianze che accompagnano l’essere umano lungo i secoli. Nel caso di Reggio ha funzionato.
Ci sono luoghi diventati celebri per il racconto di un passaggio, di un gesto tecnico fuori dal comune, di un gol come quello di Maradona all’Inghilterra nei quarti di finale del campionato del mondo del 1986 allo stadio Azteca di Città del Messico. O meglio ancora come il gol vittoria di Tonino Martino a Torino il 13 giugno del 1999 che per la prima storica volta portò la Reggina in serie A. Un colpo da maestro, una circostanza destinata a rimanere nella storia. Un veicolo straordinario di conoscenza e promozione.
La sobrietà di “Calcio Marcato – L’originale”, la professionalità di chi lo ha condotto con la finezza propria dei grandi, è riuscita nell’intento di trasmettere un’immagine splendida di Reggio e del suo popolo. Una nuova narrazione che è ciò che serve per rilanciare il territorio e le sue tipicità. Bene, anzi benissimo. Quest’esperienza è stata un tiro infilato nel sette. Imparabile. Un gol che è già entrato nella storia.
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