Dove un ospedale nasce, giorno per giorno. Partendo quotidianamente da capo. Ancora e ancora, fra cure, analisi e studi. Ma anche accoglienza, servizio. Al servizio dei cittadini, il presidio pertanto vive, respira. Creatura oramai centenaria, trae giovinezza e ossigeno dall’operato dei propri dipartimenti, delle strutture operative complesse: gli organi del Santa Maria della Misericordia. Nelle persone, poi, gli effettivi motori, cellule di un corpo in salute. Dal cuore sano e i valori in regola. I valori: quelli che muovono la struttura, l’idea di mettere il paziente al centro, adattando le cure e rispondendo a esigenze in continuo mutamento. Come detto, giorno per giorno.
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Non ne è bastato uno, come nel caso, proverbiale, di Roma, per costruire il Santa Maria della Misericordia. E ci mancherebbe. Ma dal 1924 ad oggi, in cent’anni, l’ospedale è cresciuto, maturando le sue specificità. Così come le proprie eccellenze, oggi punti di riferimento per il territorio, ieri realtà in divenire testate da crisi, carenze, malattie. Da una pandemia. Cent’anni di storia: sabato 5 ottobre la grande festa.
Diciannove i dipartimenti, cinquantadue le strutture operative complesse e dodici le strutture operative semplici dipartimentali. Tutte guidate da elementi di spicco del panorama sanitario italiano nonché europeo. Dal Soc di Cardiochirurgia, tra i primi centri del Paese per numero di interventi, record e passi in avanti sul tema, al dipartimento di Medicina interna, il più grande e frequentato dell’ospedale. E poi la clinica ostetricia, col numero di nascite in crescita stando a un confronto tra l’anno in corso e quelli precedenti, la Medicina specialistica. Fino alla Sosd Gestione e sviluppo dei processi infrastrutturali, finora rivolta all’efficientamento di spazi e flussi di attività, all’ottimizzazione dei consumi, alla protezione dell’ambiente e non solo.
Passato e futuro, l’occhio rivolto, in primo luogo, all’istituzione di modello organizzativo fondato sull’umanizzazione delle cure. Il paziente al centro, senza scordare formazione e ricerca. Stando per di più al passo con le trasformazioni che il Santa Maria della Misericordia si trova, di anno in anno, a vivere. Da qui allora la camaleontica elasticità dei reparti nell’adattarsi, nell’abbracciare una modernità che forza l’uso di tecnologie nuove, lo sviluppo di capacità inedite.
Milioni e milioni le prestazioni erogate ogni anno dal nosocomio udinese: la globale partecipazione di ogni realtà coinvolta diventa pertanto cruciale. Parimenti importante, inoltre, la loro permeabilità, apprezzata in quanto garante di un sempre più sereno passaggio del paziente da uno specialista all’altro, il trauma, fisico e psicologico, ridotto al minimo.
Dipartimenti, Soc e Sosd diventano allora un solo sistema che cammina, respira. Rinasce di giorno in giorno. E cerca, quotidianamente, di fornire un servizio all’altezza delle domande, in continua mutazione, fatte dalla cittadinanza e dagli abitanti del territorio.
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