Rimbalza tra il 3-5-2 e il 3-4-2-1 l’Udinese di Runjaic. Che, arrivando dall’estero, non comprenderà molto il “giochino” tipicamente italico sui numeri, quelli del modulo, manco il calcio fosse un gioco statico e ingabbiato dalle regole.
In definitiva si tratta di uno sport di situazione, nel quale il pallone determina la posizione dei giocatori, tanto che l’occupazione degli spazi sta diventando il cavallo di battaglia dei nuovi guru della panchina. E forse proprio in quest’ottica bisogna ragionare nel tentativo di capire in quale direzione si muoverà l’allenatore tedesco per oliare la manovra dell’Udinese.
LA VIA D’USCITA
Valon Behrami, ex centrocampista bianconero e ora apprezzato consulente tecnico di Dazn, ha indicato la via che potrebbe percorrere mister Kosta per evitare il “trappolone” del 3-5-2 statico, difensivo, praticamente il modulo che ha convinto raramente nell’interpretazione dello scorso torneo.
«Può farlo giocando con un trequartista che sappia anche ricreare la mediana a tre sapendo anche tornare, e non per forza con un giocatore delle caratteristiche di Brenner», ha dichiarato Behrami al nostro giornale, innescando il dibattito sulle prospettive dei bianconeri, visto che, sempre utilizzando le parole dell’ex nazionale svizzero, «con l’Inter abbiamo visto un 3-5-2 prevedibile».
L’IBRIDO
In poche bisognerebbe scegliere più un centrocampista di un attaccante per completare l’assetto offensivo alle spalle di Lucca o Davis, il centravanti. Più un Jurgen Ekkelenkamp di un Brenner, tanto per citare gli elementi avuti a disposizione da Runjaic nelle prime sei giornate di campionato.
E, a dire il vero, qualcosa di simile si è vista nella ripresa di Parma, quando il tecnico di origine jugoslava ha cambiato le carte in tavola.
Sì, ha fatto entrare anche Kabasele in difesa, lodandolo per dei fantomatici «i lanci lunghi», ma la vera mossa da scacco matto è stata quella dell’olandese al posto di Payero per far svoltare il 3-5-2 che era andato sotto di due gol al Tardini. Con Ekkelenkamp capace di aggiungersi a Tahuvin sulla trequarti, senza però disdegnare i ripiegamenti difensivi, l’Udinese è sembrata davvero competitiva.
LE SCELTE
Ma Runjaic vuole andare davvero in quella direzione? Il punto di domanda è legato alla scelta del modulo. Perché se giochi a Parma con il 3-5-2 in partenza, non ti aspetti a Roma un 3-4-2-1 con un Brenner che deve aver tentato l’ultimo contrasto a centrocampo una decina d’anni fa quando, ragazzino, giocava sui campi del del Mato Grosso.
Non è un caso, insomma, se là, all’Olimpico, l’Udinese è mancata soprattutto nella lotta. Con l’Inter si è rivisto il 3-5-2, anche se Zarraga a livello propositivo, non ha la gamba per fare a volte il trequartista, altre la mezzala, a seconda dei momenti.
Guardando oltre, poi, bisognerà prestare anche attenzione all’inserimento di Alexis Sanchez, prossimo al rientro, probabilmente contro il Milan dopo la sosta.
Perché, a livello di equilibri tattici, l’interrogativo è chiaro: può l’Udinese reggere la “formula 2” con Sanchez e Thauvin trequartisti?