BASILIANO. Si è sentito poco bene, lunedì 26 agosto pomeriggio, mentre si trovava a casa di amici. Aveva bevuto un caffè, poi è sopraggiunto un malessere che lo ha indotto a tornarsene a casa per riposare un po’.
Ma Stefano Maiolino, 31 anni, verniciatore alla Arbor di San Giovanni al Natisone, non si è più svegliato. Prima il padre Vincenzo e il cugino Alessandro hanno provato a rianimarlo, in attesa dell’arrivo degli operatori sanitari, poi la corsa disperata all’ospedale di Udine dove, nonostante tutti i tentativi compiuti per strapparlo alla morte, il ragazzo è spirato.
Maiolino era molto conosciuto nel comune di Basiliano, dove aveva abitato per anni, e anche per il suo ruolo di vicepresidente della Pro loco Vissandone.
Un giovane in gamba, “un gigante buono”, pronto a dare una mano e a rendersi utile. Dopo la morte della mamma Antonella, alcuni anni fa, si era trasferito con il padre a Case di Manzano, nell’abitazione della nonna Anna, accanto a quella del cugino Alessandro Morabito.
«Era davvero impossibile non volergli bene – racconta quest’ultimo –, era la simpatia fatta persona. Per me e per gli altri cugini era come un fratello. Lunedì mattina è andato a fare le analisi del sangue, ha pranzato a casa e ha raggiunto alcuni amici per un caffè. Si è sentito male ed è subito rientrato, ha parlato un attimo con la nonna, dicendole di volersi andare a buttare sul letto. La nonna ha telefonato al papà per avvisarlo. Vincenzo si trovava con me e siamo subito corsi a casa. Stefano era sul letto, abbiamo provato più di mezz’ora a rianimarlo, praticandogli il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, poi lo hanno preso in carico gli operatori del 118 con il defibrillatore. Lo hanno portato in ospedale, dicendoci che avrebbero provato a salvargli la vita. Ma una volta a Udine purtroppo non c’è stato l’esito sperato. Stefano era già da un po’ di tempo che non si sentiva bene, ma era un testone e non voleva approfondire. Aveva risentito molto della perdita della mamma».
Stefano, in passato, aveva giocato per anni a football americano a Pasian di Prato e aveva una passione sfrenata per i fuoristrada. «Lui e la sua jeep – riferisce ancora Alessandro – erano una cosa sola». Con un gruppo di appassionati andava a correre anche sul Tagliamento.
«Ci conoscevamo da quando eravamo piccoli – dichiara l’amico Manuele Gallai – perché abitavamo a Vissandone e andavamo a scuola insieme. Abbiamo mantenuto l’amicizia, uscivamo nella stessa compagnia. Eravamo entrambi impegnati nella Pro loco, come responsabili in cucina». Con la Pro loco, di cui era vicepresidente, promuoveva le feste paesane, tra cui la Fieste tra amis, che quest’anno si è tenuta dal 9 all’11 agosto.
Non trova le parole, il presidente della Pro loco Vissandone, Sandro Dolso. «Stefano era un ragazzone di cuore e buono. Eravamo amici e colleghi in Pro loco. Lui era la mia spalla. Il dolore è grande, la notizia ancora fresca. Lui con altri due ragazzi era responsabile del settore cucina. Nel direttivo siamo in 27, affiancati da tanti altri giovani che ci danno una mano».
Stefano Maiolino si era fatto apprezzare anche alla Zuliani Elvio srl di Campoformido, dove aveva lavorato come magazziniere e montatore di gru fino a giugno 2022. Con loro era rimasto per sette anni, prima di optare per l’impiego di verniciatore alla Arbor di San Giovanni al Natisone. «Era una persona solare – ricorda l’ex collega Sabrina Della Guardia –. Un gran lavoratore. Si impegnava molto e quando gli abbiamo offerto l’opportunità di prendere la patente per il bilico, pagata dall’azienda, lui non se l’è fatta scappare e ha superato subito l’esame. Era molto responsabile. Ci si vedeva, con altri colleghi, anche al di fuori del lavoro, per pranzi e cene, e lui era molto di compagnia. Avevamo l’abitudine di festeggiare anche al lavoro il proprio compleanno, Stefano portava sempre la torta che faceva sua mamma. La sua morte lo ha scosso molto».
Non è ancora stata fissata la data del funerale, prima sarà eseguita l’autopsia, su richiesta dei familiari, per conoscere le cause che hanno sottratto Stefano al loro affetto.