REMANZACCO. Se ne è andata all’età di 84 anni Angela Carla Bisiacco, figura di spicco della comunità di Remanzacco, dove si è distinta sia per l’infaticabile – e multiforme – impegno profuso nel sociale sia per l’attività politica: amministratrice comunale dal 1975 al 1990 e poi dal 2004 al 2008, vicesindaco prima con la giunta Franzolini (dal ’75 al 1980) e poi con quella guidata dal sindaco Sequalini, dal 1980 all’85, fu la prima donna entrata a far parte dell’esecutivo.
Fu proprio Bisiacco, esponente della Dc, a istituire dopo il terremoto il servizio sociale di base e di assistenza domiciliare.
Per oltre vent’anni è stata inoltre alla guida della Caritas parrocchiale, con la quale «per lungo tempo – ricorda il sindaco Daniela Briz – si è fatta carico dell’organizzazione della sorveglianza sugli scuolabus».
«Ha impresso – prosegue – un segno fortissimo nel nostro paese, per il cui bene si è sempre prodigata, senza risparmiarsi. Era anche amante della cultura: insieme al marito, il compianto compositore Arrigo Galliussi, ha curato tanti progetti legati al mondo dell’arte, del canto, del teatro, del balletto. Socia fondatrice del gruppo folcloristico Che di Bocâl, è stata un modello, un esempio per tutti noi».
Conferma l’ex sindaco Arnaldo Scarabelli: «È sempre stata in prima linea – commenta – per dare sostegno alla fasce più deboli: anche al termine dell’attività politica ha continuato ad occuparsi delle fragilità e delle difficoltà di singole persone e famiglie. In tutte le sfaccettature del suo impegno pubblico Carla – carattere indomito e profonda sensibilità – si è battuta con determinazione per l’affermazione delle pari opportunità».
E una forte attenzione al mondo femminile Bisiacco l’ha dimostrata pure nella sua professione di funzionaria della Coltivatori Diretti, occupandosi, in particolare, delle donne impegnate nelle aziende agricole, sia come imprenditrici che come coadiutrici.
Fortemente legata alla famiglia, la signora lascia tre figli, Damiano, Alessandra e Antonella, e gli adorati nipoti. «Si è costantemente battuta – confermano i familiari – per i diritti delle donne, nelle sue svariate attività di volontariato e sociali, cui si è dedicata con grande impegno, competenza e soprattutto discrezione».