Tra novembre e dicembre scorso aveva messo a segno una serie di colpi in abitazioni tra Azzano Decimo e Chions. La sua azione criminale sarebbe continuata se a tradirlo non fosse stata una targa clonata e un biglietto del casello autostradale.
Per i reati di cui è accusato, il giudice Rodolfo Piccin ha disposto la cattura e la misura cautelare in carcere per Gjetani Aldi, trentenne albanese, già agli arresti domiciliari nella casa della sorella a Varese, per altre vicende giudiziarie.
Il giovane è difeso dagli avvocati Francesca Mavilla del foro di Bologna e Alberto Settesoldi del foro di Napoli.
Un’ordinanza di custodia cautelare nell’istituto penitenziario di Varese, disposta dal giudice che ha ritenuto sussistere gravi indizi di colpevolezza, rischio di reiterazione del reato e pericolo di fuga. Ad Aldi vengono contestati tre colpi in abitazione ad Azzano, effettuati nell’arco della stessa giornata, il 26 novembre scorso.
Due dei tre sono stati messi effettivamente a segno, altri due furti, secondo l’accusa, sono stati consumati il 10 dicembre 2023 a Chions.
Nonostante l’uomo si fosse dato alla fuga, sulle sue tracce si erano subito mosse le forze dell’ordine, che grazie all’ausilio delle telecamere di vigilanza del traffico stradale erano riuscite a individuare gli spostamenti dell’uomo, che viaggiava su un’auto di grossa cilindrata risultata poi con targa clonata.
A incastrarlo è stato un passaggio in autostrada, che ha “immortalato” il veicolo in transito da San Stino di Livenza verso Portogruaro, dove, secondo le prove raccolte, ha pagato l’uscita.
Una lunga sequenza in movimento che non è sfuggita agli inquirenti. Attraverso i pedaggi autostradali, infatti, sono riusciti a ricostruire i due viaggi dalla Lombardia al Friuli, corrispondenti con le date dei colpi, prima di andare a svaligiare le quattro abitazioni tra Azzano e Chions.
Gli investigatori hanno provveduto a sequestrare i biglietti autostradali per confrontare le impronte digitali con quelle del malvivente, ottenendo il riscontro che si aspettavano.
Insieme ad un altro passaggio alla guida di un’auto bianca registrato dalle telecamere disseminate nei due territori comunali della provincia pordenonese. Dalle verifiche successive si è scoperto della targa clonata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA