«Sono stato a Lignano Sabbiadoro in passato, ed è sempre un piacere tornarci per i panorami meravigliosi, il cibo, il vino»: Tony Hadley, cantante pop, soul e swing, leggendario ex frontman degli Spandau Ballet, con il suo tour estivo fa tappa all’Arena Alpe Adria martedì 20 alle 21.30 per il Sunset Festival.
«Ho sempre avuto un legame speciale con l’Italia – prosegue l’artista britannico – il pubblico è incredibilmente appassionato e caloroso, e ogni volta che mi esibisco qui mi accoglie con lo stesso identico calore da ormai 40 anni. Ho avuto il piacere di collaborare con artisti di talento come Caparezza, Nina Zilli, Arisa ed Elio e le Storie Tese.
Adoro la varietà e la ricchezza della musica italiana, che spazia dai classici senza tempo di Lucio Dalla alle nuove tendenze rappresentate dai Måneskin.
La cosa che mi piace degli italiani, sia pubblico che artisti, è che siete completamente folli e io amo questa cosa! Per esempio, lavorare con gli Elio è stato come lavorare con i Monty Python».
Che aspettarsi dal live a Lignano?
«Uno spettacolo energico e coinvolgente. Sarò accompagnato dalla mia Fabulous TH Band, che è composta da musicisti incredibili e grandi amici. La scaletta sarà un mix dei successi degli Spandau Ballet come “Gold” e “True”, i miei brani da solista e alcune cover iconiche. In particolare, amo eseguire pezzi dei Queen, come “Somebody to Love”, che è un omaggio a Freddie Mercury».
Il suo rapporto con i brani degli Spandau, iconici fautori della new wave e new romantic, è cambiato nel tempo?
«Mi piace cantarle, non le penso come qualcosa che ha fatto parte di un periodo specifico ma come splendide canzoni. Quello che è successo nel mio passato è triste, ma non ho rimpianti, è stata una bellissima storia . Riguardo ai nuovi significati, penso siano brani che restano attuali, tutti mi fanno notare quanto “Through The Barricades” sembra scritta oggi, una canzone che parla di Romeo e Giulietta ma ha assunto un significato molto più grande e ci ricorda che bisogna essere sempre amorevoli, che le guerre non portano mai a qualcosa di buono».
Oggi si sente diverso da allora?
«Mi sento sempre lo stesso, con la stessa voglia di cantare e salire sul palco. Non ho nessuna intenzione di andare in pensione e finché avrò voce la userò. Nella mia carriera sono successe cose straordinarie, penso alla firma del primo contratto discografico, il Live Aid, tutti gli artisti che ho avuto l’onore di incontrare come David Bowie o Freddie Mercury e oggi ho una meravigliosa famiglia, amo i miei figli e il pubblico che ancora mi segue con affetto immutato».
La sua voce, così particolare, pensa abbia fatto scuola?
«Quando andavo a fare lezione di canto avevo un’insegnante che insegnava il Bel Canto e mi ha detto che la mia voce non sarebbe dovuta mai cambiare nel tempo, per questo mi imponeva di fare lo stesso esercizio più volte. Mantenere intatta la mia voce a distanza di anni è la cosa più importante che mi abbiano insegnato. È swing ma con l’attitudine rock».
Le prossime?
«A dicembre parteciperò come special guest a un tour nel Regno Unito con i Culture Club, il che sarà un’esperienza fantastica. Inoltre, sto lavorando a nuova musica e ci sono sorprese in arrivo a fine anno».