CASARSA. «Nel nostro piccolo, cercheremo ancora di fare azioni concrete per lasciare il mondo meglio di come lo abbiamo trovato»: il Gruppo scout di Casarsa e San Giovanni non si arrende, dopo l’atto vandalico che ha preso di mira il ciliegio messo a dimora nei mesi scorsi e annuncia di voler proseguire sulla strada tracciata.
Un brutto episodio, quello accaduto all’area Zuccheri di San Giovanni di Casarsa, dove ignoti hanno strappato i rami di un alberello piantato a febbraio da bambini e ragazzi scout.
La messa a dimora dell’albero era stato il termine della giornata sul tema “Il nostro mondo, il nostro futuro rigoglioso” per lanciare un messaggio a bambini e ragazzi e alle loro famiglie.
«A febbraio – ha scritto il gruppo nel post su Facebook con cui ha denunciato il fatto –, avevamo concluso la giornata passata assieme decidendo di piantare un ciliegio al centro parrocchiale, nell’ex area Zuccheri, per lasciare un segno visibile e concreto. Ci piaceva che potesse essere fonte d’ispirazione per gli adulti e per tutte le generazioni future nel prendersi cura del nostro creato. Purtroppo, non è andata così».
Non è andata così per un gesto senza senso, qual è qualsiasi atto vandalico. L’albero si trova nella parte verde dell’area Zuccheri, che in queste settimane accoglie la tradizionale sagra di San Zuan.
Dell’area verde se ne occupa un volontario, che ha scoperto i vandalismi: ignoti hanno strappato tutti i rami del ciliegio, che nel frattempo era cresciuto e aveva messo le prime foglie. Di esso è rimasto soltanto il piccolo tronco spoglio.
L’alberello non presenta nessun elemento che lo possa collegare al Gruppo scout, quindi non si tratta di un atto contro l’associazione. Un gesto gratuito, messo in atto soltanto con la volontà di distruggere.
«Non ci domandiamo chi sia stato – prosegue il Gruppo scout –. Non avrebbe senso, in quanto non potrebbe annullare la pessima cosa fatta, ma ci chiediamo il perché di questa azione, e cosa si volesse dimostrare tramite questo gesto».
Un atto che va colpire tutti quei bambini e quei ragazzi che hanno messo a dimora l’albero e di cui si sono presi cura in questi mesi, e i loro capi che hanno ideato il progetto come gesto concreto di amore per la natura.
Ma gli scout non si arrendono: «Non ci stancheremo comunque di portare avanti il motto della nostra legge scout di amare e rispettare la natura, cercando di contaminare con questa freschezza anche le persone che incontreremo sulla nostra strada».
E annunciano nuove azioni concrete nel senso dell’educazione all’ambiente e al suo rispetto.