foto da Quotidiani locali
FORNI AVOLTRI. In Carnia è stato uno dei primi tre candidati sindaco che correvano in solitaria a raggiungere il quorum: Fulvio Sluga, 66 anni, triestino, ispettore capo della Polizia locale a Trieste, è il nuovo sindaco di Forni Avoltri.
È stato consigliere comunale e provinciale di Trieste per 12 anni, vicepresidente della Provincia di Trieste e assessore comunale a Trieste, è tecnico della Fisi e molto altro.
Sindaco, che dice dell’esito delle urne?
«Ne sono contento. Ringrazio molto i cittadini per la fiducia».
Chi gliel’ha fatto fare di candidarsi sindaco a Forni Avoltri?
«La mia passione per la montagna e lo spirito di servizio.
La prima viene dai miei genitori: dai 0 ai 6 anni di età venivo a Laggio di Cadore, Arta Terme, Zuglio, dai sei anni in val Degano e Sappada.
Ho una frequentazione di Forni Avoltri non soltanto turistica della montagna ma anche di impegno per il paese legato allo sport.
Sono stato responsabile regionale e coordinatore nazionale dell’attività giovanile Biathlon, io ed Manuele Ferrari ci siamo inventati il Centro Biathlon.
Manuele mi ha chiesto di candidarmi sindaco, erano in difficoltà.
Ho sempre lavorato in tutti gli ambiti per la gente, dalla mia professione alla politica al volontariato il filo conduttore della mia vita è rendere un servizio alla collettività, contribuire alla crescita di una comunità».
Preferisce queste montagne a Barcola?
«Ho imparato a sciare a 6 anni e a 9 ho messo ai piedi gli sci da fondo, mi allenavo con gli sci club di Forni Avoltri e Sappada.
Pattino sul ghiaccio, da giovane arrampicavo. Da bambino trascorrevo l’estate due mesi tra queste montagne.
Ho imparato a nuotare tra i 9 e i 10 anni. Il mio dna è da montanaro».
Come concilierà lavoro e ruolo di sindaco?
«Coi permessi previsti per chi ha un incarico istituzionale, giostrandomi un po’. Ci riuscirò. Farò il sindaco pendolare. Poi dall’1 novembre sarò in pensione e quindi potrò dedicarmi di più a Forni Avoltri. Ho comprato casa e sono residente a Sappada».
Com’è che non l’ha comprata a Forni Avoltri?
«L’occasione è arrivata su Sappada, ma è a un passo da Forni. Io da sindaco mi impegnerò molto per aprire un dialogo tra le comunità di Sappada e Forni Avoltri.
La matrice fondamentale qui, lo dico sempre, è il turismo, abbiamo il polo Sappada-Forni Avoltri, dobbiamo lavorare affinché Promoturismo gli dia sostanza: sostenga le iniziative turistiche del polo.
E questo avviene solo se ognuno di noi aiuta l’altro. Abbiamo peculiarità diverse da Sappada da sviluppare.
Forni ha non solo l’Arena Carnia, ma anche una prospettiva di sviluppo legato al suo patrimonio naturalistico tra Tuglia, Coglians e Bordaglia su cui si puntare e che può aiutare a creare un’offerta turistica estiva e invernale completa».
Primi atti da sindaco?
«La comunicazione da notificare ai consiglieri della loro elezione.
Ci sono varie questioni da prendere in mano sulle quali mi confronterò con gli uffici la prossima settimana, quando convocheremo il consiglio comunale».
Si trasferirà con la famiglia?
«No, mia moglie lavora a Trieste, ma io, quando andrò in pensione, avrò più disponibilità. La famiglia mi raggiungerà nel tempo libero. Anche mia moglie è appassionata di montagna. E pure mia suocera. Sono attorniato da montanare».
Imparerà a parlare in carnico?
«Nel tempo sì, già lo comprendo, perché in tutti questi anni o capivo quello che mi dicevano o ero tagliato fuori. Ed è più semplice del ladino».