Cinquantamila presenze in tre giorni alle Terme Euganee per il ponte di Ognissanti. È positivo il bilancio per gli albergatori delle Terme, che salutano con il sorriso i prossimi tre giorni. Un livello di occupazione che, secondo le stime di Federalberghi Terme Abano Montegrotto, supererà il 90% e molti hotel già sold out.
«Il bilancio del ponte di Ognissanti nel bacino euganeo si preannuncia positivo, con flussi incoraggiati anche dalle temperature miti», spiega il presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto, Walter Poli. «Una tre giorni che per molti rappresenta anche l’occasione per rigenerarsi e prendersi cura della propria salute».
«Oltre ai noti effetti antinfiammatori», incalza Poli, «non vanno dimenticati i comprovati effetti delle acque e dei fanghi termali per quanto riguarda l’abbassamento fisiologico dello stress. In molti approfitteranno di questi giorni proprio per sperimentare questi benefici».
Se per il ponte ormai alle porte si sfiora il tutto esaurito, gli albergatori non dormono sugli allori né dimenticano le sfide che attendono il territorio nei prossimi mesi e commentano gli ultimi dati relativi ai primi otto mesi del 2024 che segnano una lieve contrazione rispetto al 2023: 1 milione e 811 mila le presenze registrate da gennaio ad agosto 2024 nel bacino a fronte di 1 milione e 825 mila presenze rilevate nello stesso periodo del 2023.
Di pari passo, si registra una crescita dei flussi nella città di Padova. «Dalla sinergia entrambi i territori che non sono in concorrenza ma hanno un’offerta complementare e perfettamente integrabile», precisa Poli, che è anche presidente del Centro Studi Termali Pietro d’Abano, «hanno tutto da guadagnare. Se il potenziale dell’Urbs Picta per Padova va giustamente valorizzato, di pari passo non va dimenticata la straordinaria rilevanza, per lo sviluppo dell’intero territorio padovano, dell’indotto generato dal bacino termale più grande d’Europa».
Le Terme puntano tutto sul loro core business, il fango e l’acqua termale. «Nel frattempo dobbiamo continuare a insistere anche sulla promozione del termalismo, vero elemento di unicità del territorio, e su tutti i fattori che possono concorrere ad aumentare la durata media del soggiorno che negli anni si è progressivamente ridotta», conclude.
«In primis la promozione dei benefici delle cure termali e l’investimento sull’attrattività della nostra destinazione, che deve saper offrire ai suoi ospiti, in termini di possibilità di visita e di eventi, non solo di intrattenimento ma anche legati ai temi della salute e degli stili di vita, un’offerta che va ben oltre quella delle nostre strutture ricettive». Per poter raggiungere questo traguardo Poli «ricorda la necessità di destinare allo sviluppo delle attività turistiche gli introiti relativi all’imposta di soggiorno».