«Uno strumento utile solo a disegnare una città come possibile campo di battaglia. Cosa che Padova non è. E non vogliamo neanche che venga immaginata così».
Le due consigliere di Coalizione Civica, Chiara Gallani e Marta Nalin, mettono subito le cose in chiaro davanti all’ipotesi che al corpo di polizia locale possa essere consegnato il taser.
Durante la commissione consiliare sulla sicurezza di lunedì pomeriggio, l’assessore Diego Bonavina ha ribadito la sua personale contrarietà, ma ha anche confermato di dover portare l’argomento in giunta davanti al sindaco Sergio Giordani, dopo le pressioni ricevute da tutti i 40 componenti della polizia giudiziaria, che si rifanno ad un decreto firmato nel 2021 dall’allora premier, Mario Draghi.
Della pistola elettrica quindi si parlerà dentro l’amministrazione, che però dovrà fare i conti con una maggioranza spaccata sul tema.
«L’utilizzo del taser avrebbe il sapore di una resa alle pressioni di politiche muscolari arrivate alla giunta – continuano Gallani e Nalin –. Sicuramente non da noi, che siamo da sempre contrarie. La nostra posizione, tra l’altro, è confortata dai dati illustrati in commissione, che fanno vedere una città che non ha bisogno di sfoderare armi».
Anche il Pd però guarda al taser con freddezza: «Da un lato abbiamo a cuore la massima sicurezza dei nostri agenti nelle situazioni più delicate, mentre dall’altro ci sono casi nei quali questo strumento ha mostrato grosse criticità con esiti anche gravi e fatali alle persone verso cui è stato rivolto – sostiene il capogruppo dem, Gianni Berno –. Quindi è uno strumento che merita di essere valutato e approfondito in tutte le sedi tecniche e istituzionali, ma sottolineo e ribadisco, con estrema prudenza, perché non possiamo ignorare anche gli aspetti più problematici».
A favore invece la Lega: «È uno strumento di difesa e non di offesa, che utilizzano moltissimi altre amministrazioni anche di sinistra – evidenzia la capogruppo del Carroccio, Eleonora Mosco –. È una battaglia che noi riteniamo importante, perché dotare la polizia locale è fondamentale per la sicurezza degli agenti e dei cittadini».
Alla fine la richiesta arriva dagli agenti stessi: «Non parliamo di 250 taser, uno per ogni agente, ma due per pattuglia eventualmente. Quindi, per quanto possa capire la questione politica, in realtà la polemica è sterile – spiega Francesco Scarpelli, agente della polizia locale e segretario provinciale della Uil (che rappresenta il 40% del corpo) – Il Comune ha già dei formatori e quindi speriamo che venga applicata subito la norma».