La giunta approva la convenzione con Acciaierie Venete. I lavori partiranno ad aprile 2025
Infiltrazioni sotto le logge e alle pareti, il parquet del pavimento sollevato per le piogge, stucchi scrostati e anneriti dall’inquinamento, decorazioni rovinate e arredi invecchiati.
Il gigante Pedrocchi è malato, serve una forte cura ricostituente.
La panacea per lo storico stabilimento voluto da Antonio Pedrocchi e disegnato da Giuseppe Jappelli – «due pazzi scatenati che hanno creato un capolavoro unico al mondo», sintetizza l’assessore alla cultura Andrea Colasio – arriva dal mecenatismo di Alessandro Banzato, presidente di Acciaierie Venete, con una donazione di 800 mila euro che è stata formalmente accettata ieri dalla giunta.
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«Un gesto d’amore per la città – sottolinea Colasio – che ci permetterà un radicale intervento di ristrutturazione di uno dei monumenti più conosciuti di Padova».
La giunta ha approvato la bozza di convenzione che verrà poi sottoscritta a settembre.
Grazie al meccanismo dell’Art bonus arriveranno gli 800 mila euro necessari per i lavori di restauro delle logge e del piano nobile del Pedrocchi, che fino ad ora sono sempre stati interessati da interventi minori, come a tappare i buchi dei danni del tempo: «Era necessario un organico intervento di restauro con l’obiettivo di restituire luce e dignità alla ricchezza e maestosità dell’insieme cosi come era stato pensato da Jappelli», racconta ancora Colasio.
Dopo la firma della convenzione a settembre si procederà con il progetto esecutivo e la gara d’appalto: i lavori inizieranno nell’aprile del 2025 e dovrebbero concludersi alla fine dell’anno prossimo.
L’intervento si concentrerà soprattutto al piano nobile, a partire dallo spazio più importante: la sala intitolata a Rossini «splendore e forza del canto italiano», come si legge nella dedica.
Vanno rifatti gli stucchi e ridipinte le pareti, che presentano «un’alterazione cromatica tendente al giallino, con presenza di macchie di varia natura», si legge nel progetto. Vanno ricollocate le decorazioni cadute, comprese le api dorate che sono un omaggio a Napoleone.
Infine è prevista la sistemazione dei tendaggi e del pavimento in legno.
Pavimento da rifare anche nella sala Egizia: «Si è sollevato a causa di una bomba d’acqua di alcuni mesi fa – racconta Colasio – Dobbiamo ovviamente far fronte ai cambiamenti climatici, che colpiscono anche i nostri monumenti».
Da sistemare è anche la sala Medievale, in cui il soffitto presenta evidenti scrostature.
Per tutti gli altri spazi del piano nobile, infine, ci saranno interventi di manutenzione ordinaria, vale a dire «spolveratura, pulizia generale, stuccature e consolidamenti, ritocchi pittorici e stesa di protettivi».
Per quanto riguarda il piano terra, infine, è in programma il restauro delle carte geografiche che decorano la sala Rossa, un elemento curioso perché hanno il nord in basso e quindi rappresentano il mondo «a testa in giù», forse un simbolismo dell’Ottocento visto che fanno apparire il Lombardo-Veneto sopra l’impero Austroungarico, allora dominatore non gradito, e poi così Padova risulta sopra Venezia.
C’è poi in programma anche il restauro della pavimentazione in marmo bianco e rosso e la sistemazione degli “encausti” della sala Bianca, cioè le fastose decorazioni nella parte alta delle pareti.
E infine si sistemeranno anche le logge, in particolare quella che dà su Palazzo Moroni, il cui intonaco è completamente scrostato.
L’obiettivo è comunque anche quello di eliminare ogni causa di infiltrazione, per proteggere il «caffè senza porte» ed evitare il più possibile futuri interventi di sistemazione.
