L’edicola e cartoleria “Este Nuova” da lunedì 29 luglio è operativa in una nuova sede a pochi passi da quella attuale in Barchessa. In un momento di crisi della carta stampata, c’è ancora chi crede in questo settore ed investe per ampliare la sua attività. Si tratta di Michela Ramazzotto, che sposta la edicola, aperta dal 2011, dal civico 30 di via Giovanni XXIII al civico 44, in un negozio di ben 110 metri quadrati che continuerà a offrire i servizi di cartoleria, edicola, tabaccheria e igiene per la persona e la casa.
L’inaugurazione ufficiale sarà sabato 3 agosto ma, nel frattempo, il negozio sarà aperto ogni giorno al mattino e al pomeriggio e la domenica dalle 7.30 alle 13.
«Ho scelto questo lavoro perché adoro l’odore della carta stampata, sfogliare le riviste, la curiosità di trovare i giornali nuovi con le ultime notizie e tanti gadgets» racconta Ramazzotto, che prima di scegliere questo lavoro si occupava di amministrazione.
«Quando facevo l’impiegata, ogni giorno andavo nell’edicola di Saletto e rimanevo affascinata dalle pubblicazioni che trovavo. Restavo nella bottega per ore, fino a quando mia madre mi disse che in zona Meggiaro ad Este c’era un’edicola in vendita» continua Ramazzotto «Mi sono subito innamorata di quel luogo. Avevo solo 23 anni, ma ero anche molto testarda e alla fine ho gestito da sola per ben 14 anni l’edicola. Poi mi sono spostata in via Giovanni XXIII, dove ho acquistato anche la licenza di tabaccheria. Questo sarà l’ultimo trasloco che farò, dato che ho acquistato i muri del locale».
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Michela è felice del suo lavoro: «Non nego che sia difficile, ma ricevo ogni giorno tante soddisfazioni. Non mi pesa svegliarmi presto ogni giorno perché i clienti non cercano solo giornali o sigarette, ma anche un sorriso, una parola, qualche minuto di chiacchiere» continua l’edicolante «In molti cercano compagnia e nel mio negozio possono trovare questo oltre che la comodità di tanti prodotti sotto casa. Siamo rimasti in pochi ad Este a fare questo mestiere, ma la clientela è cresciuta nel tempo e il passo di ampliare il mio negozio lo dimostra. Non potrei vivere senza questo lavoro, l’unica amarezza però è quella di vedere che i giovani con lo smartphone in mano leggono molto meno la carta stampata».