Mai come adesso - con la città paralizzata dai cantieri per le nuove linee del tram - la scelta giusta è muoversi su due ruote. Lo sanno anche i ladri di biciclette che infatti da qualche settimana, soprattutto nelle ore in cui le strade si svuotano, hanno ricominciato a fare grandi razzie. È un problema cronico che frena lo sviluppo della mobilità leggera e l’economia turistica su due ruote. Il Comune lo sa e infatti tenta di rispondere su due fronti: da un lato intensificando l’azione di contrasto della Polizia locale, anche con agenti in borghese, e dall’altro pianificando - e chissà che non sia la volta buona - l’apertura di almeno un parcheggio custodito in centro città, a ridosso delle piazze.
Nella pagina Facebook “Bici rubate a Padova - avvistamenti” da un mese si sono moltiplicate le segnalazioni di furti. La mappa delle denunce registra i soliti punti neri. I ladri sono particolarmente attivi all’ospedale, in stazione, vicino alla Coop, alla Stanga, fra il centro Giotto e Decathlon, in piazza De Gasperi, ma anche - sfacciatamente - vicino alla Prefettura e al Tribunale. E in centro, fra le piazze e corso Garibaldi, davanti al Bo e in via Altinate. Sono i punti critici noti da tempo a chi studia il fenomeno.
Del quale si conosce ormai anche l’entità: le bici rubate a Padova sono circa 1.200 all’anno, cifra probabilmente sottostimata perché non tutti presentano denuncia, quindi almeno tre al giorno. Gli ultimi sondaggi - per esempio la ricerca “Piste RiCiclabili” fatta all’università - avevano stabilito che due padovani su tre almeno una volta sono usciti in bici e sono tornati a casa a piedi. E questo basta per convincerne tanti a non avventurarsi in centro su due ruote.
Lorenzo Fontolan, comandante della Polizia locale, non registra però un aumento di denunce negli ultimi tempi. E ritiene che i suoi uomini stiano facendo tanto per contrastare il fenomeno. «Da un paio di mesi abbiamo messo in campo pattuglie di agenti in borghese che si muovono tra il centro, i Giardini dell’Arena e la stazione per contrastare proprio i furti di biciclette», spiega. «Sappiamo che questo problema esiste da sempre, ritroviamo tante bici rubate e mettiamo annunci per aiutare chi ha subito un furto a recuperarle, ma non è sempre facile». Il comandante però ha almeno due consigli da dare ai ciclisti urbani che vogliono difendersi: «Il primo è fotografare la propria bici e far punzonare il telaio. Questo forse non frena i ladri, ma di sicuro aiuta a recuperare la bici rubata, perché la punzonatura si toglie solo con un’abrasione evidente. Il secondo consiglio è fare denuncia, sempre, perché non è vero che non ci sono speranze di recuperare il mezzo rubato. Anzi, è meglio avere la denuncia in tasca sempre, perché può capitare di rivedere la propria bici in giro: con la denuncia in tasca, si chiama la polizia locale e anche riaverla indietro diventa più semplice».
L’altra soluzione sarebbe quella del parcheggio custodito, che consentirebbe anche a chi ha bici particolarmente costose - per esempio quelle elettriche - e in particolare ai cicloturisti, di poter essere sicuri di lasciare il proprio mezzo in centro e di ritrovarlo dopo una passeggiata. «Ci stiamo lavorando», assicura l’assessore alla Mobilità Andrea Ragona, «abbiamo visto un business plan e ricevuto qualche proposta da aziende che si occupano di aperture automatiche. Lo spazio che serve è quello di un negozio di medie dimensioni, ma dev’essere centrale. Abbiamo chiesto anche il sostegno economico alla Fondazione Cariparo, confidiamo di poter arrivare a trovare il posto giusto in tempi ragionevoli».
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