Dovbyk . Attento, proto, si sarebbe detto una volta richiamando la “cortese attenzione” tipografica, ma adesso “attento dito” perché c’è il bello della diretta, dalla tastiera al lettore e il refuso tracima. Dovbyk, dunque, e non Dobvik, qual è comparso l’altra sera all’Olimpico, nel secondo tempo, il cognome di Artem, il presunto bomber della Roma (direbbe Dagospia “centravanti per mancanza di centri”…). (...) È che la Roma di questi ultimi (e penultimi) tempi ne combina d’ogni colore, forse perché l’italiano le è sconosciuto, e il romanesco di più, per non dire del “romanista”. Resta il fatto che potrebbe rivelarsi una buona operazione di marketing : il nome sbagliato è rarità da collezionista. Un po’ come le 500 lire d’argento che celebravano la conquista dell’America e le tre caravelle sfoggiavano vele controvento, che avrebbero portato Colombo in Turchia. (...) Anche la Roma sembra andare controvento come le caravelle e sembra in una serie sconfinata.
(Il Messaggero)