La Roma , il calcio, il mondo dello sport che non esiste più e che ha fatto sognare, gioire e soffrire. La presentazione del libro di Pasquale Pes “Fermarsi in tempo” è stata l’occasione per riunire oggi nella sala stampa della Camera dei Deputati i grandi nomi della Roma dell’epoca d’oro: Dodo Chierico , Antonio Di Carlo , Alberto Faccini , Massimiliano Cappioli , Tonino Tempestilli ed Ettore Viola , figlio del presidente del secondo scudetto. A tessere la narrazione è stata la firma storica del Corriere dello Sport Guido D’Ubaldo , che proprio nella Roma di Dino Viola ha mosso i suoi primi passi nel mondo del giornalismo.
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Una vita tutta di corsa quella di Pasquale Pes, senza fermarsi mai, con la Libia come base di partenza, con lo sport che è stato subito un’attrazione fatale. Ha vissuto momenti memorabili al fianco di personaggi come Dino Viola e Luciano Gaucci , dei quali tratteggia virtù e debolezze, in un’autobiografia vera e ricca di aneddoti. Nel libro racconta l’ingresso nel Consiglio d’amministrazione della Roma, dove è diventato in tempi brevi l’uomo di fiducia del presidente Dino Viola e successivamente amico sincero di Luciano Gaucci, al fianco del quale è entrato nella storia vincendo con il cavallo Tony Bin il Grand Prix de L’Arc de Triomphe a Parigi. Pes ha ricordato Dino Viola: “E’ stato un martire del calcio perché ha dato tutto. Gaucci e Viola erano completamente diversi come caratteri. Gaucci dava l’anima per vincere: era squalificato per 5 anni e andava in panchina lo stesso, ogni volta erano 10 milioni di lire di multa e lui li pagava” .
Alfonso Morrone – Presidente dell’Associazione Italiana Direttori Sportivi e Federazione Internazionale Direttori Sportivi, che ha reso possibile l’evento, ha sottolineato la grande partecipazione: "Non ho mai visto una sala così gremita: Pes nel libro racconta la Roma, la storia e uno spaccato della società italiana degli anni ’80”’ .
Paolo Cento , presidente del Roma Club Montecitorio, è un nostalgico di quella Roma che non c’è più: “E’ la storia di un calcio che era soprattutto passione, non solo dei tifosi ma anche della proprietà. Non ci sarà più quel calcio, non ci saranno più dirigenti presenti come quelli” .
Maurizio Gasparri è tra i fondatori del Roma Club. Ha approfittato di una pausa delle votazioni in Senato per passare: “Mi sarei dovuto sposare il 14 maggio 1983 ma il campionato andava avanti e la vittoria dello scudetto si avvicinava sempre più. Quel giorno c’era Roma- Torino. Mia moglie ha capito e abbiamo spostato il matrimonio al 21 maggio".
Tra i parlamentari presenti anche Silvestri , capogruppo del M5S alla camera e Maurizio Leo , vice ministro all’Economia. Della Roma dello scudetto c’erano Alberto Faccini (primo gol di quel campionato a Cagliari): “Vivevamo in una Roma fatta di magie, la città viveva di quella atmosfera dove il risultato portava gratificazione, bellezza, entusiasmo. E non era un periodo facile perché era la fine degli anni di piombo. Vissuto da ragazzo è stato un periodo meraviglioso” .
Dodo Chierico era in campo in quella maledetta finale di coppa dei campioni: “Ricordo Pes come una persona che sapeva stare al loro posto, all’interno di una dirigenza e una proprietà in cui tutti erano sempre pronti a dare un consiglio e a stare nell’ombra. In quei tempi abbiamo vissuto l’umiltà, peccato non essere stati abbastanza maturi per vincere la Coppa dei Campioni" .
Maurizio Leo ha testimoniato la sua amicizia con Pasquale Pes, «un imprenditore che nasce dal nulla ma che è riuscito con impegno e determinazione a fare un percorso professionale sia in Italia che all’estero associando l’impegno sportivo con l’impegno imprenditoriale e l’aspetto umano e sociale» .
Ettore Viola ha vissuto quell’epoca con orgoglio: “E’ stata una magnifica storia di presidenza di 11 anni di Roma, abbiamo insegnato a fare calcio vincente” .
Di Carlo ha ricordato il suo rapporto con Pes: “Il mio percorso professionale è legato a Pasquale, prima alla Roma, poi al Perugia, nel mondo dei cavalli e ora anche in Kenya” .
Il libro è l’autobiografia di un imprenditore di successo, di un dirigente sportivo, di un uomo che non dimentica le sue origini, anche se da molti anni il Kenya è diventato il suo luogo del cuore. Nel suo rifugio di Malindi ha scritto la sua autobiografia. Pes ha fatto tesoro dei successi e degli errori di due grandi personaggi come Viola e Gaucci ed è riuscito a “fermarsi in tempo”.