Il calcio sta vivendo il più grande paradosso della storia, i tifosi non vengono più considerati come risorsa ma sono visti come un fastidio da tenere a debita distanza. Il parallelo con il passato è disarmante, i club hanno dimezzato o addirittura eliminato del tutto i momenti di aggregazione con i sostenitori. A partire dai ritiri estivi in altura, luoghi sacri in cui tifosi e calciatori entravano in contatto. Una carezza, una coccola a chi durante tutto l'anno fa fatica a seguire la propria squadra, ma che in estate riusciva a ritagliarsi una settimana da trascorrere insieme ai propri beniamini. Allenamenti aperti, feste in piazza e qualche battuta con l'allenatore di turno. Per le big di Serie A non esiste più niente di tutto questo. Abbonamenti alle stelle (quelli dell'Inter campione d'Italia sono sensibilmente aumentati) e biglietti per i singoli eventi a prezzi da capogiro, il business come locomotiva traino di ogni cosa. Per la passione non c'è spazio, a meno che tu non sia disposto a pagare. […] Anche Daniele De Rossi si è allineato al malcostume, proprio lui, che si è sempre distinto come uomo del popolo. Ma niente da fare, anche Trigoria è blindata . Se qualche tifoso giallorosso vorrà seguire la Roma, dovrà andare in Inghilterra, dove i giallorossi sosteranno dal 4 al 10 agosto.
(Libero)