CANNETO PAVESE. Assalto e rapina alla villa della sorella e del padre dell’imprenditore vitivinicolo Fabiano Giorgi: venti minuti di terrore in perfetto stile arancia meccanica. Una banda composta da almeno cinque persone (un bandito è rimasto fuori ed era in contatto con i complici con una ricetrasmittente) ha fatto irruzione nella villa che si trova a fianco dell’azienda alla frazione Camponoce di Canneto Pavese. I banditi hanno minacciato con le pistole spianate le persone presenti e sono fuggiti con un bottino che ammonta ad alcune decine di migliaia di euro tra denaro contante, orologi e gioielli. Il valore preciso deve ancora essere quantificato.
La villa e l’azienda
La brutale rapina è stata messa a segno mercoledì sera verso le 18.30. Dentro alla villa c’erano Eleonora Giorgi, il fidanzato e al piano superiore Antonio Giorgi.
«Se non ci dici dove nascondi gioielli e denaro ammazziamo tua figlia», hanno detto più volte. Ma ci sono anche stati momenti in cui hanno cercato di tranquillizzare le persone sequestrate. «State tranquilli, non vi succederà niente», ha detto quello che sembrava il capo. La donna è stata costretta ad aprire la cassaforte da dove hanno preso orologi e gioielli. Poi si sono fatti consegnare il contante. A questo punto sembra che la donna sia stata scaraventata sulle scale: una violenza inutile. La banda ha radunato padre, figlia e fidanzato al piano terra: i tre sono stati costretti ad entrare in una stanza che comunque non è stata chiusa a chiave. «Aspettate prima di uscire», hanno ordinato.
Dopo qualche istante i tre si sono precipitati fuori e hanno fermato un passante che ha chiamato i carabinieri. I banditi infatti avevano preso anche i cellulari. Eleonora Giorgi era sotto choc ed è intervenuto anche il personale del 118. E’ stata soccorsa ma ha preferito evitare il trasporto al pronto soccorso.
La testimonianza
«E’ stato terribile mi hanno anche gettata giù dalle scale». Eleonora Giorgi parla ancora a fatica all’ingresso della sua abitazione dove, mercoledì sera, è stata aggredita e picchiata da quattro rapinatori. La donna mostra ancora diverse contusioni sulle braccia e sul volto. Quattro banditi che hanno nemmeno avuto pietà di una donna. «Sono stati venti minuti di terrore – racconta – mi chiedevano continuamente dov’era la cassaforte e li ho portati di sopra. Non potevo fare diversamente. E’ stata una bruttissima esperienza anche per mio padre. Spero che non succeda più».
(ha collaborato Oliviero Maggi).