RIVANAZZANO. Una malattia rara, di cui soffre una bambina su 10mila, le ha fatto perdere la maggior parte delle competenze fisiche e cognitive. Non parla, non muove le mani, ma comunica la sua gioia, il suo divertimento, la sua rabbia e la sua frustrazione attraverso gli occhi.
Angelica, 9 anni, residente a Rivanazzano, vive una vita già abbastanza complicata anche senza doversi spostare quotidianamente con fatica tra scuola, fisioterapia e piscina con un mezzo non adeguato. Ecco perché, una settimana fa, la mamma Michela Lazzarin ha lanciato sulla piattaforma “Gofundme” la campagna “Una macchina…per Angelica!”, raccolta fondi per l’acquisto di un veicolo che le consenta di caricare la carrozzina posturale di sua figlia così com’è, con una pedana, senza doverla caricare e scaricare ogni volta e soprattutto consentendole di mantenere una posizione corretta anche durante gli spostamenti.
L’obiettivo è raggiungere quota 40mila euro e in pochi giorni ne sono già stati donati 14 mila. Una cifra che, per la rapidità con cui è arrivata, ha stupito gli stessi genitori di Angelica, che sono stati sommersi di chiamate. «Tantissime persone – dice Michela Lazzarin - stanno donando, ma tante altre mi stanno proponendo iniziative di ogni tipo per raccogliere fondi. Francamente non pensavo che avremmo ricevuto tutta questa solidarietà e voglio ringraziare uno per uno tutti coloro che si stanno muovendo per aiutarci. La vita di nostra figlia è già abbastanza difficile: consentirle di affrontare serenamente gli spostamenti è il minimo che possiamo fare».
La sindrome di Rett ad Angelica è stata diagnosticata a 3 anni, ma è degenerata velocemente dopo il sesto anno. Da lì sono cominciati i problemi respiratori, poi l’irrigidimento dei muscoli, gli spasmi, le crisi epilettiche. Per gestire le sue necessità, la mamma ha dovuto lasciare il lavoro e dedicarsi completamente a lei.
«La macchina con la pedana e l’abitacolo spazioso ci serve per caricare la carrozzina e permettere ad Angelica di mantenere una postura corretta durante i viaggi, ma anche di averla sufficientemente vicina da poter intervenire in caso dovesse stare male improvvisamente – spiega -. Tutto questo non migliorerà il suo stato di salute, ma farà si che la sua schiena (affetta da cifosi) si aggravi più lentamente (rinviando il più possibile un intervento alla colonna vertebrale)». —
SERENA SIMULA
