PAVIA. Promuovere e valorizzare il riso Carnaroli originario, distinguendolo dalle varietà simili e rafforzandone l'identità sul mercato attraverso tante proposte, dalle lezioni nelle scuole fino alle iniziative di solidarietà. Sono gli obiettivi del progetto ideato da Coldiretti Pavia per celebrare l'80esimo compleanno del Carnaroli. Le iniziative sono state presentate oggi (2 ottobre) in un incontro svoltosi a cascina Paradiso di San Martino Siccomario.
La varietà Carnaroli vide la luce nel 1945 grazie alle cure di Angelo De Vecchi (agronomo e risicoltore) e da un incrocio fra altre due varietà di riso (il Vialone nero e il Lencino). Da allora si è diffuso rapidamente grazie alla sua qualità eccellente, venendo presto definito "il Re dei risi e dei risotti" per la sua capacità di mantenere la cottura.
«Ancora oggi il Carnaroli classico viene utilizzato per piatti pregiati che ne esaltano le sue caratteristiche uniche - ha spiegato Silvia Garavaglia, presidente di Coldiretti Pavia -. Alla semente originale, però, negli anni si sono affiancati dei similari: questi hanno certamente risolto delle difficoltà di coltivazione, ma non sempre sono riusciti a garantire quel chicco unico che caratterizza il riso Carnaroli originario».
Per questo Coldiretti Pavia ha deciso di dedicare tutto il 2025 al Carnaroli. Il primo appuntamento si terrà già nei prossimi giorni, in occasione della 70esima edizione della rassegna enogastronomica "Autunno pavese" in programma al Palazzo Esposizioni: sabato 5 ottobre il giornalista Attilio Barbieri terrà una masterclass insieme ai produttori di Carnaroli classico per imparare a riconoscere il riso originario.
«Nel corso dell'anno porteremo il Carnaroli nelle scuole e negli istituti alberghieri di Pavia e provincia, per far capire ai più giovani e ai futuri cuochi le qualità uniche di questo riso - ha anticipato Silvia Garavaglia - Per tutto il 2025 organizzeremo show-cooking al Mercato Coperto di Campagna Amica in viale Golgi, e poi ancora conferenze, convegni, concorsi culinari e attività ludiche per coinvolgere il pubblico».