ROMA. Sfogliando una rivista, aveva visto una fotografia di una bambola quasi identica a quella che aveva su un mobile da anni, portata a casa a Vigevano dal padre da un viaggio in Sudamerica. Il vigevanese aveva dunque deciso di attivarsi, segnalando la statuetta alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Pavia. Si trattava di una muñeca funeraria (bambola funeraria) Chancay, una civiltà precolombiana che tra il 1000 e il 1470 si era sviluppata in alcune valli lungo la costa centrale dell'attuale Perù. I carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Monza, intervenuti sulla segnalazione, hanno accertato la effettiva provenienza del manufatto dal Perù e lo hanno sequestrato: oggi la bambolina, insieme ad altri reperti trafugati e recuperati in un’altra distinta situazione, sono stati restituiti nelle mani dell'ambasciatore dello Stato sudamericano.
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Gli altri reperti
Oltre alla bambola funeraria, sono stati consegnati altri quattro oggetti che erano stati segnalati dai funzionari del Ministero della Cultura peruviano: il ministero della cultura, che da tempo collabora coi carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale, aveva segnalato loro la presenza di quattro reperti archeologici in vendita presso una casa d'aste bresciana, richiedendone la restituzione in quanto appartenenti al patrimonio culturale dello Stato sudamericano. Grazie alle indagini dei militari di Monza sono stati recuperati una ciotola e un bicchiere in ceramica appartenenti allo stile preispanico Nasca (primo periodo intermedio 200 a.C. - 600 d.C.), una bottiglia scultorea in ceramica appartenente allo stile preispanico Moche (primo periodo intermedio 200 a.C. - 600 d.C.) e un frammento di tessuto realizzato con fibre di cotone e camelide appartenente allo stile Chimù (periodo tardo intermedio 1000 d.C. - 400 d.C.), tutti risultati oggetto di esportazione illecita dal Paese sudamericano.