PAVIA. I soldi per partire ci sono, ma sui tempi non c’è certezza. Regione ha sbloccato 154 milioni di euro per la costruzione del nuovo ospedale San Matteo: un nuovo edificio da almeno 500 letti per trasferire tutta l’attività di cura a nord di via Forlanini, riutilizzando i vecchi padiglioni per scopi non sanitari e il Dea – oggi perno dell’ospedale – che diventerà padiglione di supporto. I fondi stanziati si aggiungono a un altro filone di finanziamento: 96 milioni già messi sul piatto dal bilancio di previsione 2019-21 per arrivare a quota 250 milioni, quanto serve per edificare il cuore del nuovo San Matteo, mentre si stima una spesa totale da quasi mezzo miliardo (455 milioni) tenendo conto degli interventi connessi.
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«La delibera regionale ha reso disponibili risorse già impegnate per la costruzione del nuovo blocco ad alta intensità di cura», spiega Alessandro Venturi, presidente del policlinico. E dopo gli studi di fattibilità pubblicati l’anno scorso, il progetto del nuovo San Matteo andrà messo a gara: «Auspico che il bando per la progettazione venga messo a gara entro la fine dell’anno» aggiunge Venturi.
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Accelerare
La delibera regionale sblocca i fondi già resi disponibili da una norma nazionale sull’edilizia sanitaria, e in tutto stanzia circa un miliardo di euro per il miglioramento di nove ospedali lombardi, dal San Matteo di Pavia alla costruzione del nuovo polo di Busto Arsizio-Gallarate, che da solo assorbe 440 milioni di euro. L’intenzione è accelerare sui tempi, stando alle parole dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso: «Allochiamo i fondi nazionali già previsti dall’articolo 20 della legge 67/88, riallineando e specificando gli interventi di modo da dare accelerazione all'iter di realizzazione e quindi alla loro puntuale e pronta attuazione. Si tratta di progetti strategici con cui intendiamo procedere nel prossimo triennio sul territorio lombardo».
Del nuovo San Matteo si parla da anni e, a novembre del 2023, il policlinico ha reso noti i due studi di fattibilità che aprono la strada, tra le altre cose, alla gara europea di progettazione. Al cuore dell’idea c’è la cosiddetta “scatola edilizia”, nei fatti il nuovo edificio da costruire in un’area compresa tra il Dea e la tangenziale ovest. Lì dove si trova l’attuale parcheggio, in futuro sorgerà la struttura capace di accogliere i poli principali del nuovo ospedale oggetto del finanziamento combinato da 250 milioni di euro: si tratta del polo Salute della Donna e del Bambino e del polo Cardio-Toraco-Vascolare e Emergenza-Urgenza, oltre al polo della Ricerca. In tutto, si tratta di più di 50mila metri quadri e almeno 500 posti letto, un nuovo pronto soccorso, le rianimazioni e i reparti a più alta intensità di cura. Gli studi pubblicati prevedono almeno sette anni per la realizzazione del nuovo polo, se si escludono i tempi necessari per i passaggi burocratici necessari a sviluppare un’opera di questa portata. Il volto dell’ospedale è ancora da definire, perché lo studio di fattibilità è un documento di indirizzo, mentre toccherà ai progettisti lavorare all’edificio vero e proprio, tenendo conto dell’indirizzo dato dal policlinico e delle esigenze della sanità di domani. Una suggestione, almeno per il momento, la torre alta 100 metri ipotizzata in occasione dei 90 anni del San Matteo.
I prossimi passi
Come spiega Venturi, gli studi di fattibilità pubblicati dal policlinico sono in attesa di approvazione da parte di Regione e ministero: «Sono stati inviati ai due enti e adesso aspettiamo l’ok conclusivo – spiega il presidente del San Matteo – poi si passerà all’indizione del bando per la progettazione, che mi auguro si possa mettere a gara entro la fine dell’anno». Ma con la burocrazia collegata a questi interventi, è inevitabile che i tempi saranno lunghi.
