VOGHERA. Biogas a Campoferro: prosegue lo scontro legale e istituzionale tra Comune di Voghera e Provincia. Pavia ha, infatti, ricorso al Consiglio di Stato per sbloccare lo stop all’autorizzazione dell’impianto. Voghera, che non vuole l’impianto, reagisce incaricando uno studio legale di affrontare questa nuovo livello di giudizio. Il Comune pensava di avercela quasi fatta quando, alla vigilia del San Silvestro 2023, il Tar Lombardia aveva accolto, integralmente, il ricorso del Comune di Voghera contro la seconda autorizzazione rilasciata dalla Provincia alla società Voghera Green Energy. Era la seconda sentenza favorevole al Comune, dopo quella del 20 aprile 2022 che aveva annullato la precedente autorizzazione rilasciata alla società.
Erano stato accolte dal Tar tutte le censure sollevate dal Comune di Voghera. In particolare, il giudice amministrativo aveva ritenuto valide le istanze volte alla tutela della salute dei cittadini. Per la sindaca Paola Garlaschelli era un’ottima notizia in pieno periodo natalizio. Ma non era finita.
Ora si va al Consiglio di Stato e la giunta, nei giorni scorsi, ha deliberato di incaricare l’avvocato Antonio Papi Rossi dello studio Fivelex di Milano di seguire la nuova tappa legale della vicenda. Studio e avvocato che hanno già seguito, dal suo nascere, la controversia. In gioco c’è il progetto della "Voghera Green Energy Società Agricola" con sede nel Veneto, per la realizzazione di un impianto per la produzione di biometano alimentato da sottoprodotti da attività agricola. L'area interessata dall'impianto è di 59mila metri quadri, con un investimento di circa 7 milioni di euro. Il progetto prevede l'ingresso e l'uscita, ogni giorno, dal biodigestore tra i trenta e gli ottanta mezzi pesanti. Le riserve maggiori sono legate al “disagio olfattivo” provocato dalle lavorazioni, aggravato dalla presenza, nelle vicinanze, di una comunità che ospita persone con disabilità psichiche (la “Casa Pallavicina” dell’opera don Guanella).
Le reazioni
La Provincia chiama di nuovo in causa il Comune. Che dea si è fatta la giunta? «Bisognerebbe chiederlo al presidente della Provincia, Palli – dice la sindaca – Esagero, ovviamente. La questione, infatti, è tecnica e riguarda gli uffici della Provincia. Noi, però, restiamo dell’idea di dover tutelare la salute dei nostri cittadini». Per Patrizio Dolcini di Legambiente «questo confronto tra Provincia e Comune suscita perplessità. Noi riteniamo che il Comune abbia ragione. Ci sono tanti aspetti critici legati a questo impianto che vanno dal problema dei miasmi all’aumento del traffico pesante in zona». —
