PAVIA. Il profumo del legno entra nelle narici. Viene da lontano, dai boschi di abeti rossi in Val di Fiemme. E’ sopra i 1500 metri di Paneveggio, nella foresta dei violini, che tutto accade. Da lì vengono i legni più pregiati per la loro risonanza che Marco Brunelli, liutaio a Pavia, lavora con dedizione. Ed è lì che Giovanni Battista Stucchi, comandante unico della Repubblica partigiana dell’Ossola, si muove nel 1944. Le due storie, lontane nel tempo, si incontreranno idealmente sabato 6 aprile, alle 17.30, nella liuteria di corso Garibaldi 37 a Pavia.
Michele Marziani ha riannodato i fili di una lunga e avventurosa vita nel libro Dove dormi la notte (Monterosa edizioni) e la ripercorrerà, insieme a Gino Cervi, proprio nel retrobottega del liutaio.
“Un racconto di Resistenza, pesca e socialismo” che è passato da Pavia già nel 1922 quando Stucchi, “ragazzo” del ’99 nato a Monza, si laurea in Giurisprudenza all’Università pavese. Un paio di anni prima incontra Ferruccio Ghinaglia e si avvicina ai valori dell’antifascismo. Partecipa alla Prima Guerra mondiale e nella Seconda, in Val d’Ossola, è rappresentante dei partigiani italiani presso i servizi segreti americani e inglesi in Svizzera,poi il CLNAI lo nomina coordinatore militare di tutte le forze partigiane. Dopo la liberazione torna a Milano e sostituisce Sandro Pertini come rappresentante dello Psiup.
E’ la vita rocambolesca di un uomo tranquillo che Marziani ha inseguito per due decenni ed è ora riuscito a comprimere in un libro di 102 pagine appassionanti. La racconterà nel retrobottega di Marco Brunelli che nell’aprile del 2017 ha aperto due vetrine su corso Garibaldi. Anche lui viene da lontano, da Rochester, Minnesota dove è nato nel 1972.
Dopo la laurea in Ingegneria delle telecomunicazioni Brunelli lascia tutto e segue la sua versa inclinazione: a 37 anni si trasferisce a Pavia (anche per amore) e va a bottega da un maestro liutaio, dal quale apprende le tecniche costruttive classiche, la verniciatura degli strumenti eseguita ad alcool e la loro messa a punto.Non smette di imparare, in giro per l’Italia (dal maestro Simone Morassi di Cremona, tra gli altri) definendo così un proprio stile.
Oggi costruisce i propri strumenti, che esporta in tutto il mondo, secondo il metodo classico cremonese.
Nel 2011 una sua viola è stata premiata con la medaglia d'argento al concorso nazionale di liuteria di Pisogne. E nel 2014 ha ottenuto il terzo posto con un violino alla seconda edizione del concorso internazionale di liuteria di Reghin in Romania. Insieme al designer pavese Cristian Visentin ha realizzato Mia, una stilografica in legno Bocote, proveniente dal Messico. Posizionata in piedi, con il tappo, diventa una piccola scultura. —
