Non arriva in giunta la delibera sui conflitti di interesse e ora restano solo 20 giorni per il voto
PAVIA. Pgt all’ultima spiaggia. Non si terrà nemmeno la seduta di Consiglio comunale che era prevista per giovedì prossimo, 4 aprile, e nel corso della quale si sarebbe dovuto procedere a votare la convalida dei sette consiglieri comunali incompatibili con la variante al Piano di governo del territorio. A questo punto, se non si tiene conto delle domeniche, restano 20 giorni per arrivare all’approvazione del documento.
Tempi tecnici
La delibera sulla convalida delle sette posizioni di conflitto di interesse deve essere portata in giunta, in commissione Territorio e, infine, in Consiglio comunale. Me nel corso dell’ultima seduta di giunta, la scorsa settimana, dell’argomento non si è discusso.
A partire dal 25 aprile il Pgt non potrà più essere discusso in Consiglio comunale. Restano, quindi, una ventina di giorni. Si riuscirà, in questo lasso di tempo, a votare la convalida, discutere le osservazioni alle ultime sette schede e, infine, votare l’approvazione? Daniele Comini, capogruppo della Lega, è cautamente ottimista: «Se si riuscirà ad approvare non posso saperlo, io garantisco per il mio gruppo e per il mio partito che ha già dichiarato più volte tramite i suoi rappresentanti che questo Pgt va approvato! Penso che all’interno della maggioranza si siano rispettate le sensibilità di tutti, oggi ci scontriamo anche con le difficoltà tecniche e giuridiche che purtroppo l’iter di approvazione ha evidenziato». Comini ringrazia poi i dipendenti per l’impegno di questi anni. Meno rosee le previsioni di Angelo Rinaldi, capogruppo di Fratelli d’Italia: «Parlo solo a titolo personale: io farò come tredici mesi fa, non voterò il Pgt». Se Giovanni Demaria, capogruppo di Forza Italia, non risponde, Niccolò Fraschini, di Pavia prima dichiara: «Approvare il Pgt? Se c’è la volontà politica, sì. Ci sono i tempi e i numeri per farlo e Pavia prima - nel suo piccolo - darà il suo contributo. Però è ora che i segretari dei partiti maggiori prendano una posizione chiara, altrimenti sarà una bruciante sconfitta». Sul versante dell’opposizione, la contrarietà al Pgt è scontata. Ilaria Cristiani (Pd) dice: «Non credo ci siano i tempi tecnici per approvare un documento solido che possa uscire indenne da possibili ricorsi dopo il caos amministrativo provocato dalla questione incompatibilità. Questo, insieme ai numerosi punti della variante su cui tanta parte della maggioranza non è d'accordo, dovrebbe far pensare ad una amministrazione seria di non proseguire nell'approvazione e tirare fuori la città e gli operatori dallo stato di incertezza e immobilismo in cui si trovano da 14 mesi».
Non è una gara
Per Alice Moggi (Pavia a colori) «non si tratta di una gara. Le condizioni per approvare il Pgt non ci sono. Ritirarlo sarebbe un grande gesto di responsabilità. Anche perché, negli ultimi mesi, non si è fatto che parlare del Pgt, senza occuparsi degli altri problemi di Pavia». Un sinteticissimo Vincenzo Nicolaio (M5s), alla domanda: «Passerà il Pgt entro il 25 aprile» si limita a rispondere: «Penso di no». Roberto Rizzardi, capogruppo di Cittadini per Pavia, aggiunge: «Mi sembra che lo sforzo sia quello di rabberciare l'adozione del gennaio 2023 mettendo al riparo da ricorsi il Comune e soprattutto il sindaco che dichiarò l'incompatibilità a dicembre 2023. Credo che si punterà solo all'autotutela cercando di votare la convalida, regolarizzando la posizione del Comune, evitando contenziosi e riportando la lancetta del tempo al 30 gennaio 2023. Tranquillizzerei comunque gli imprenditori: non si intende affossare produttività, rigenerazione e ricchezza a Pavia. Si tratta di mettere immediatamente in agenda, e ci si sta già pensando, la priorità a completare la variante migliorandola nel rispetto del consumo di suolo».
