GIUSSAGO
Un nuovo incontro sulla questione parcheggio tra Comune di Giussago e pendolari per fare il punto della situazione. Un incontro definito “cordiale e costruttivo” dal sindaco Albino Suardi, ma che lascia delusi i pendolari che utilizzano l’area di sosta poco distante dalla stazione di Certosa. Il primo cittadino dice che «il Comune sta facendo il possibile per evitare di rendere il parcheggio a pagamento», ma avverte che, al momento, «tutto grava sulle spalle di Giussago». E così sembra diventare inevitabile il pagamento di un euro al giorno, «prezzo politico, deciso per incidere il meno possibile sulle tasche dei pendolari». «Conosco bene le spese che deve quotidianamente sostenere chi viaggia per lavoro e non intendo penalizzare ulteriormente – spiega il sindaco - ma bisogna anche tener conto dei problemi di bilancio a carico dei Comuni». Giussago aveva speso circa 170mila euro per la riqualificazione dell’area.
«Però l’ente non può sostenere anche i costi di manutenzione – aggiunge -. Abbiamo non solo riqualificato il parcheggio, ma anche installato le telecamere per tutelare i mezzi posteggiati da atti vandalici. I residenti di Giussago invece hanno a disposizione un altro posteggio a cui si accede con un pass».
Insomma l’ente vuole recuperare almeno i soldi necessari alla manutenzione di un park da 208 stalli.
«L’amministrazione – spiega Suardi - sta decidendo come procedere, se affidare la gestione a un privato o occuparsene direttamente».
IL COMITATO
Resta la preoccupazione del “Comitato parcheggio sbagliato”: «Non ci sono state prospettate soluzioni. Il Comune non conosce ancora i costi di manutenzione dell’area, né sa chi la gestirà e quando diventerà a pagamento. Abbiamo avuto un incontro con il sindaco di Giussago, ma altri sindaci, a eccezione di Borgarello, non hanno più voluto accettare un confronto». L’indice è puntato sui Comuni, ma anche su Provincia, Regione, Rfi. «Sappiamo che la Provincia dovrebbe convocare un tavolo per affrontare la questione, ma anche i problemi della viabilità in zona, a partire dal rifacimento dell’incrocio. Però non si è più saputo nulla – spiegano dal Comitato -. La S13, da Rogoredo a Pieve Emanuele, è considerata una risorsa, ha contribuito a far crescere i paesi, ma da Certosa in poi rappresenta solo un problema e non si tiene conto del quadruplicamento in programma». —
Stefania Prato
