pavia
L’occhio e la macchina fotografica di Pietro Bernocchi fino a domenica 18 febbraio sono protagonisti all’Osteria Letteraria Sottovento di Pavia (via Siro Comi, 8) con la mostra “Gnokki”, una miscellanea delle fotografie scattate nel 2023 tra Milano e Pavia in una sorta di diario visivo.
abbinamenti
Sono in tutto 43 gli scatti esposti, tra stampe fine art e fotocopie Xerox tutte incorniciate da cornici vecchie che lo stesso fotografo ha riciclato da vecchi quadri trovati nei mercatini dell’antiquariato locali. «Ho giocato molto con gli abbinamenti tra le fotografie – racconta Bernocchi, classe 94 nato a Sant’Angelo Lodigiano ma vissuto a Pavia – Sia tra le diverse cornici, che all’interno della cornice stessa sono infatti presenti anche dei collage con foto che si sovrappongono e si mascherano».
Le fotografie, come in un diario in cui si appuntano suggestioni e pensieri, rappresentano immagini molto diverse tra loro: ci sono ritratti di amici e conoscenti, nature morte con frutta e verdura, alberi, motorini e paesaggi urbani milanesi. «Anche l’allestimento – continua il fotografo – vuole emulare la forma di un diario o di una bacheca in cui sono appuntate le fotografie che abbinate a vecchie cornici creano un’accoppiata divertente».
master a brera
Laureato in Scienze della Terra, Bernocchi ha conseguito un master di fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera: «Sono sempre stato interessato alla fotografia – spiega – Voglio catturare le autentiche emozioni delle persone ordinarie che vivono vite ordinarie. Tre artisti ispirano il mio lavoro: Wolfgang Tillmans e Boris Mikhailov». Sempre molto attivo, il Sottovento alterna regolarmente mostre di pittura, di illustrazioni e di fotografia: «Alterniamo anche le "provenienze" – spiega il titolare Riccardo Bernasconi - Spesso chiamiamo artisti da fuori Pavia o fuori regione. Questa è la volta del pavese Bernocchi, di cui apprezziamo lo sguardo originale nel suo non essere "estetico" e decorativo a ogni costo. Ancora più incredibile se si pensa che il fotografo è spesso fotografo "di moda"». —
giacomo aricò
