DORNO. Era il 30 giugno 2010, un mercoledì d’estate, quando tre rapinatori entrarono a volto coperto e armati di pistola nella filiale dell’allora Banca Intesa di Dorno in piazza Bonacossa. Rapinarono la banca, portando via solo 5mila euro, ma legarono e chiusero dentro la filiale nella piazza centrale del paese 18 persone: 4 dipendenti della banca e 14 clienti. A 14 anni dai quei fatti, secondo la procura di Milano che ha trasmesso gli atti a quella di Pavia, ci sono quattro presunti responsabili.
La vicenda
Si tratta dei fratelli Oscar e Luciano Beccalli, 59 e 58 anni di Milano, finiti alle cronache come i “re” delle rapine di Quarto Oggiaro per diversi colpi a Milano e nel resto del nord Italia: sono difesi dall’avvocata Emanuela Secci di Bergamo. Ma anche di Maurizio Tripi, 58 anni originario di Venezia e difeso dall’avvocato Gianbattista Colombo di Milano, e di Michele Mennoia, 49 anni originario di Canosa di Puglia e assistito dall’avvocato Stefano Borella di Milano.
L’identificazione, ancora tutta da dimostrare in giudizio, è avvenuta diversi anni dopo il colpo in piazza a Dorno. Quel giorno erano intervenuti i carabinieri che avevano acquisito le immagini di sorveglianza. Dopo alcuni anni i fratelli Beccali ed altri presunti rapinatori erano stati arrestati dopo una rapina a Milano. Così era partita un’inchiesta della procura di Milano, che poi si è estesa ad altri tribunali del Nord Italia. Di fatto la corrispondenza tra gli imputati e la rapina di Dorno è legata proprio a quei video di sorveglianza, in cui gli inquirenti ritengono di aver riconosciuto i quattro rapinatori.
Secondo le ricostruzioni, i tre entrarono in banca, mentre un complice aspettava fuori. Quelli che entrarono erano mascherati, un fatto ricorrente in tutte le rapine attribuite alla banda: il primo ad entrare nella banca era travestito da postino, gli altri due con parrucche da donna.
Una volta all’interno della filiale minacciarono personale e dipendenti, legando loro i polsi per evitare che dessero subito l’allarme: 14 con i lacci ai polsi furono portati in bagno e chiusi, 4 persone più spaventate vennero tenute sotto osservazione senza lacci dai rapinatori. Dopo pochi minuti si persero le tracce della banda, nel frattempo ci fu l’intervento delle forze dell’ordine per liberare clienti e bancari.
Il processo
Le indagini sono riprese nel 2017 quando ci sono stati gli arresti ed una nota informativa della procura di Milano ha attribuito alla banda anche altri colpi irrisolti fino a quel momento, tra cui quello di Dorno. L’accusa ha retto anche nella fase di udienza preliminare, tanto che i quattro sono stati mandati a processo. Procedimento che entrerà nel vivo il prossimo 12 giugno davanti al collegio presieduto dalla giudice Elena Stoppini (a latere Luisella Perulli e Carlo Pasta) quando saranno sentiti i testimoni imprigionati quel giorno nella filiale: tutte persone di Dorno e dintorni che dovevano già essere ascoltate l’altro giorno, ma l’udienza è stata rinviata per difetti di notifiche. La sentenza è attesa poi per il prossimo 10 luglio.